Stóppa, Paolo. – Attore italiano (Roma 1906 - ivi 1988). Interprete di straordinario talento espressivo e molto dotato dal punto di vista tecnico, ha lasciato un segno indelebile nel teatro italiano, dove recitò a lungo con R. Morelli sotto la direzione di L. Visconti, mettendo in scena un vasto repertorio che comprendeva, in partic., A.P. Čechov, C. Goldoni, A. Miller. Importanti anche le sue interpretazioni televisive e cinematografiche: tra queste L'oro di Napoli di V. De Sica (1954) e Il marchese del Grillo di M. Monicelli (1981) gli valsero il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista (rispettivamente nel 1954-55 e nel 1982).
Vita. Figlio di un antiquario, abbandonati gli studî giuridici, studiò alla Reale scuola di recitazione Eleonora Duse dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma. Esordì nella prosa con la compagnia Capodaglio-Racca-Olivieri (1927). Fece parte di numerose compagnie (Gandusio, Galli, Città di Milano, Ricci, del teatro Eliseo, ecc.) e nel 1945 iniziò una formazione propria, sotto la direzione di L. Visconti, con R. Morelli, sua compagna di vita e d'arte, con la quale recitò fino alla scomparsa di questa, avvenuta nel 1976, evento che provocò il temporaneo abbandono di S. delle scene. Nel 1951-52 ricevette il Nastro d'argento alla carriera. La sua vita artistica lo vide via via trasformarsi da interprete comico-brillante ad attore di notevole valore drammatico.
Opere. Tra le sue maggiori interpretazioni teatrali ricordiamo: Topaze di M. Pagnol; Antigone di J. Anouilh; A porte chiuse di J.-P. Sartre; Zoo di vetro di T. Williams; Morte di un commesso viaggiatore e Uno sguardo dal ponte di A. Miller; Le tre sorelle, Il giardino dei ciliegi e Lo zio Vanja di A. P. Čechov. Negli anni 1972-74 con la Compagnia associata di prosa per Così è (se vi pare) di L. Pirandello, La bugiarda di D. Fabbri, Stasera Feydeau; nel 1974-75 con la Morelli-Stoppa-Salerno per le Rose del lago di F. Brusati; dopo la morte della Morelli tornò al teatro offrendo una straordinaria interpretazione nell'Avaro di Molière e nel Berretto a sonagli di L. Pirandello. Nel cinema dal 1935 (lo ricordiamo per importanti caratterizzazioni in Un'avventura di Salvator Rosa, 1940; La corona di ferro, 1941; Miracolo a Milano, 1951; Processo alla città, 1952; Rocco e i suoi fratelli, 1960; Il gattopardo, 1963; C'era una volta il West, 1968; Casotto, 1977), ebbe larghissima popolarità televisiva (Demetrio Pianelli di S. Bolchi, 1963; Accadde a Lisbona di L. Lunari, 1974; la serie Il commissario De Vincenzi, 1974).
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 94 (2019)
Nacque il 16 giugno 1906 in piazza del Pantheon a Roma da Luigi, funzionario ministeriale, e da Adriana De Antonis.
Ad avvicinarlo al mondo dello spettacolo fu l’eclettico zio Augusto Jandolo, rinomato antiquario ma anche poeta e commediografo con trascorsi da attore in compagnia di Eleonora Duse. ...
Attore teatrale e cinematografico, nato a Roma il 16 giugno 1906 e morto ivi il 2 maggio 1988. Fornito di uno straordinario talento espressivo e dotatissimo dal punto di vista tecnico, ha lasciato un segno indelebile nel cinema italiano. Duro, elegante o ambiguo a seconda delle situazioni, pur senza ...
Attore, nato a Roma il 16 giugno 1906; fino dagli esordî della sua attività teatrale (1927) il suo particolare gusto ironico nella caratterizzazione dei personaggi affidatigli lo ha segnalato fra i più efficaci interpreti del repertorio brillante, portandolo al tempo stesso a ottenere, con lo stesso ...
stóppa stoppa f. [lat. stŭppa, che è dal gr. στύππη]. – 1. Cascame fornito dalla pettinatura della canapa, del lino, della iuta, ecc.: grezza si usa come imbottitura e per assicurare la tenuta nei collegamenti di tubazioni idrauliche; catramata viene...
stoppare2 v. tr. [der. di stoppa] (io stóppo, ecc.). – 1. Chiudere con la stoppa o con materiali analoghi: stoppare2 un buco, una falla; fece stoppare e rincatramare la chiglia, rinforzò la velatura (A. Savinio). 2. settentr. Per estens., genericam.,...