ALESSANDRO IV, papa

Enciclopedia Italiana (1929)

ALESSANDRO IV, papa

Giorgio Falco

Rainaldo, nato della famiglia dei conti di Segni, fu dallo zio Gregorio IX creato cardinale diacono nel 1227, e in seguito, nel 1231, cardinale vescovo di Ostia. Morto Innocenzo IV, egli fu eletto suo successore a Napoli il 13 dicembre 1254, e prese il nome di Alessandro IV. Se da cardinale aveva mantenuto con Federico II relazioni, almeno apparentemente, non ostili, come pontefice seguì la tradizionale politica antisveva della Chiesa. Favorì quali candidati al regno tedesco prima Guglielmo di Olanda (morto il 28 gennaio 1256), poi Riccardo di Cornovaglia; tentò di strappare a Corradino, di cui il padre Corrado IV aveva affidato alla Chiesa la tutela (1254), il ducato di Svevia e di assegnarlo ad Alfonso di Castiglia (4 febbraio 1255); investì del regno di Sicilia Edmondo, figlio di Enrico II d'Inghilterra (9 aprile 1255). E tuttavia egli assistette al trionfo di Manfredi. La morte di Ezzelino, scomunicato ed "eretico", fu compensata dalla vittoria di Montaperti (4 settembre 1260), che apriva al re di Sicilia le porte di Firenze; le senatorie antipapali di Brancaleone degli Andalò e di Manfredi stesso (1261) costrinsero Alessandro ad andar vagando per le minori città del Patrimonio; le condanne spirituali e temporali non valsero a strappare il reame allo Svevo. Di A. vanno ricordati, nel campo più propriamente religioso, il nuovo impulso dato alla persecuzione dell'eresia, per la quale venva prescritto il procedimento sommario (dicembre 1257); la canonizzazione di santa Chiara e il larghissimo favore prestato all'ordine francescano; le missioni; i tentativi fatti con l'imperatore d'Oriente Teodoro II Lascaris per l'unione delle chiese; i provvedimenti per il governo dei cattolici in Russia e in Oriente; gli operosi preparativi, interrotti dalla morte, per una crociata contro i Tartari.

Alessandro IV morì, il 25 maggio 1261, a Viterbo. Personalmente irreprensibile, come uomo e come sacerdote, prestò tuttavia ascolto a consiglieri non degni e parve, quale politico, inferiore ai compiti che l'ufficio gl'imponeva.

Bibl.: Tenckhoff, Papst Alexander IV, Paderborn 1907; Dictionnaire d'histoire et de géographie catholiques, s. v.; Realencyklopädie für protestantische Theologie und Kirche, 3ª ed., I, p. 344 segg.; XXIII, p. 31.

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