SISINNIO, papa

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)

SISINNIO, papa

Vera von Falkenhausen

SISINNIO, papa. – Secondo il Liber pontificalis, l’unica fonte che lo menziona, Sisinnio era di origine sira, figlio di un certo Giovanni. Il suo luogo di nascita è sconosciuto e niente si sa sulla sua educazione e sugli inizi della sua carriera ecclesiastica. È comunque probabile che egli fosse uno dei cinque presbiteri della Chiesa di Roma di nome Sisinnio, presenti al sinodo romano del 679 convocato da papa Agatone per discutere sui problemi della Chiesa inglese.

Quando Sisinnio fu consacrato papa il 15 gennaio 708, tre mesi dopo la morte del suo predecessore Giovanni VII, era ormai vecchio e sofferente di podagra, al punto di non essere in grado di mangiare senza aiuto. Tuttavia, egli era generalmente rispettato in quanto di animo fermo e attento alle esigenze dei romani.

La sua consacrazione dopo tre mesi di effettiva vacanza del soglio pontificio, costituisce, per il tempo, un elemento degno di riflessione: nel 705 l’imperatore Giustiniano II era tornato sul trono di Costantinopoli e aveva crudelmente giustiziato i suoi avversari. Nel 707 aveva di nuovo mandato a Roma gli atti del Concilio Trullano chiedendo a papa Giovanni VII di sottoscriverli e di indicare quei canoni che la Chiesa di Roma non poteva accettare. Sembra che Giovanni VII li abbia rispediti a Costantinopoli senza commento e senza firma. La sua morte nell’ottobre del 707 lasciò la Chiesa in una situazione delicata; perciò è probabile che le varie fazioni dell’elettorato romano abbiano avuto qualche difficoltà a mettersi d’accordo su un candidato comune, munito di sufficiente coraggio e abilità politica per affrontare un basileus notoriamente irascibile e feroce. Forse furono proprio l’età avanzata di Sisinnio e la sua salute cagionevole a farlo considerare un candidato adatto: all’esarca bizantino, che doveva confermare il candidato eletto, poteva sembrare un pontefice arrendevole, mentre gli elettori romani non dovevano temere una sua forzata deportazione a Costantinopoli. Comunque la sua elezione poteva costituire un accettabile compromesso.

Secondo il Liber pontificalis, durante il suo breve pontificato, Sisinnio avrebbe consacrato un vescovo di Corsica e avrebbe ordinato di preparare la malta per il restauro delle mura di Roma, dato l’atteggiamento minaccioso dei Longobardi. Morì il 4 febbraio del 708, dopo un pontificato di soli venti giorni, e fu sepolto a S. Pietro.

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