Parco letterario

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Parco letterario

Costante De Simone

Con la locuzione parco letterario si indicano iniziative culturali, a volte molto differenti tra loro, che hanno lo scopo comune di rendere partecipi i visitatori del parco di opere della letteratura in forme più estese della pura lettura del testo. La sempre maggior specializzazione in ogni campo delle manifestazioni umane che caratterizza l'inizio del 21° sec. ha determinato il nascere di parchi tematici con elementi distintivi propri e tali da doverli classificare in modo diverso. I p. l. si differenziano da quelli propriamente logistici o naturali per il fatto che non hanno precise delimitazioni di confine. Il p. l. può comprendere uno e più luoghi, ruderi, case, interi centri storici, sentieri, vecchie strade dentro o fuori gli agglomerati abitativi. In tale spazio vanno ricostruite le esperienze visive ed emotive dell'autore, con attività che stimolino curiosità e fantasia nel visitatore. Si ricerca così ogni tipo di intervento atto a ripristinare il ricordo del letterato o della sua ispirazione tenendo conto dell'ambiente, della storia, delle abitudini e delle tradizioni di chi vive nel luogo stesso.

I p. l. sono nati alla fine degli anni Ottanta del 20° sec. da un'idea dello scrittore S. Nievo (1928-2006) con l'intento di ricostruire il percorso formativo dei grandi autori italiani, attraverso luoghi e condizioni ove essi assorbirono l'atmosfera che li portò a scrivere le proprie opere. L'iniziativa si è sviluppata in tutte le regioni italiane a opera della Fondazione Ippolito Nievo (che ne ha registrato il marchio commerciale) e grazie anche ai contributi della Commissione europea e al patrocinio dell'UNESCO, dando vita a numerosissime iniziative locali anche a carattere volontaristico. I primi parchi nati seguendo le indicazioni della Fondazione Nievo sono dedicati a I. Nievo (Colloredo, Udine), E. Montale (Monterosso a Mare, La Spezia), G. Carducci (Castagneto Carducci, Livorno), G. Prati (Terme di Comano, Trento), Dante (Casentino, Firenze, Arezzo), C. Cassola (Cecina, Livorno), . Leopardi (Recanati, Macerata), G. D'Annunzio (Anversa, L'Aquila), Omero (Agro Pontino, Sabaudia, Latina), Francesco d'Assisi (Assisi, Perugia), T. Campanella (Cosenza), San Nilo (Rossano, Cosenza), Federico ii (Roseto Capo Spulico, Cosenza), G.B. Vico (Vatolla di Perdifumo, Salerno), C. Alvaro (San Luca in Aspromonte, Reggio Calabria), G. Verga (Acitrezza, Catania), E. Vittorini (Siracusa), S. D'Arrigo (Capo Peloro, Messina; Scilla, Reggio Calabria), C. Levi (Aliano e Grassano, Matera), F. Jovine (Agnone, Isernia e Guardalfiera, Campobasso), S. Quasimodo (Modica, Ragusa; Roccalumera, Messina), G. Deledda (Galtellì, Nuoro), L. Sciascia (Regalpetra, Caltanissetta), G. Basile (Bracigliano, Salerno), I. Morra (Comune di Valsinni, Matera), F. De Sanctis (Avellino), N. Savarese (Enna). A questi ne vanno aggiunti altri nati con scopi simili ma creati al di fuori degli indirizzi della Fondazione originaria.

Il precursore dei p. l. è quello dedicato a I. Nievo. All'interno del parco i percorsi hanno riferimenti materiali negli edifici intimamente connessi con alcuni passi delle Confessioni di un italiano: la casa Provedoni; il vecchio duomo; la fontana di Venchieredo, posta lungo la strada che va da Cordovado a Venchieredo; il mulino di Stalis; il piazzale della Madonna e così via.

Il territorio del p. l. dedicato a Dante è molto vasto; si snoda nel Casentino e include alcuni comuni nei quali il poeta visse come esule o che cita nelle sue opere. Coubicato in parte con il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Falterona e Campigna, è percorso da una fitta rete di sentieri che lo rendono godibile anche ai naturalisti. Fanno parte del p. l. la piana di Campaldino, che si stende tra Porrena e Ponte a Poppi, sulla riva sinistra dell'Arno, dove, nel 1289, si combatté la cruenta battaglia tra Firenze e Arezzo; Poppi con il castello dei Guidi, Camaldoli e Badia Prataglia. Il castello ospita inoltre la biblioteca Rilliana, ricca di manoscritti e incunaboli. L'intera valle è ricca di memorie della presenza di Dante, che da Poppi poteva dominare con lo sguardo la piana nella quale aveva combattuto da giovane. Altri luoghi referenti sono il sasso della Verna (il crudo sasso intra Tevero e Arno, Pd. xi, 106) con il suo inconfondibile profilo; la Romena, località dell'alto Casentino, posta su un poggio alla cui base scorre l'Arno (un fiumicel che nasce in Falterona, e cento miglia di corso nol sazia, Purg. xiv, 17-18); alle pendici del colle si trova una superba pieve romanica, la più antica del Casentino, che sorge su un primitivo edificio sacro, etrusco e romano, sul quale era stata poi costruita una chiesa triabsidata nell'8° secolo; la fonte Branda citata da Dante nel xxx canto dell'Inferno, dove si racconta la storia di Mastro Adamo. Il castello di Romena ha influenzato e colpito la fantasia di Dante anche per la sua architettura e, soprattutto, per la disposizione della torre denominata Prigioni, alla quale si accedeva attraverso il cammino di ronda. La cascata dell'Acquacheta, corso d'acqua che nasce sull'Appennino, riporta alla memoria il canto xvi dell'Inferno, ove si descrive il salto e il rumore delle acque del Flegetonte, uno dei fiumi infernali. Camaldoli, cittadella dello spirito, con il suo Eremo e più in basso, in località Fontebona, l'ospizio per i pellegrini, ammessi a condividere l'esperienza dei monaci. L'attuale monastero risalente al Cinquecento è corredato dalla foresteria, dall'antica farmacia e da una biblioteca. Il Castel San Niccolò domina il grazioso borgo di Strada sorto nei secoli attorno alla pieve romanica di San Martino a Vado.

Il p. l. realizza, pur se in un modo particolare, l'ampliamento e l'estensione del concetto di museo, attraverso il superamento della nozione di luogo di conservazione statica dei reperti di ogni genere. Nel p. l. il museo dunque diviene dinamico, da materiale diviene virtuale, e tra i media di comunicazione inserisce anche i prodotti alimentari, favorendo una partecipazione olistica del visitatore al contesto dell'opera letteraria cui si richiama il parco stesso. A fondamento del p. l. si trovano concetti come evocazione, atmosfera, filtro letterario, che si intendono coniugare in termini di organizzazione, flussi turistici, conoscenze. In esso si realizza la contestualizzazione tra i luoghi (i topoi) dell'autore, i luoghi fisici e quelli spirituali, la tridimensionalità fisica, la quadridimensionalità spazio-temporale sino alla infinito-dimensionalità delle sensazioni del singolo individuo, del fluire dello spazio nello scorrere del tempo, la visione prospettica dell'architettura referente, la percezione sensoriale attraverso i profumi, i suoni, i cibi caratteristici, la luce solare con i meriggi e i tramonti in particolare, le notti stellate e quelle tempestose, il mare calmo e in burrasca, l'ambiente naturale e, quando è possibile, anche quello umano molto più difficilmente ricreabile per il suo mutare continuo. L'idea alla base della creazione dei p. l. è che nel nostro Paese esistono tesori di cultura, arte, storia, paesaggio, tradizioni, sapori a cui scrittori, drammaturghi e poeti hanno attinto nelle loro opere descrivendoli o semplicemente esprimendoli nell'invenzione letteraria. Il p. l. svolge dunque all'indietro il filo di quella ispirazione dipanandolo dalle opere ai luoghi, dalle evocazioni alle cose, dalle suggestioni alle emozioni legate a un'esperienza di visita concreta. Tutto quanto si possa ritrovare racchiuso tra le pagine di un libro diventa un prezioso patrimonio culturale da proteggere, valorizzare e rendere fruibile ai visitatori in una sorta di viaggio nella letteratura, nella memoria. Ogni opera viene riletta come interpretazione del territorio, come costruzione di un'immagine del contesto ambientale nuova e originale, come chiave di lettura e risignificazione dei luoghi. I p. l. nacquero per unire due esperienze, quella dell'immaginazione e quella della realtà: partire dalle suggestioni letterarie per creare dei percorsi concreti. Sono spazi fisici e mentali che attraverso le iniziative degli attori coinvolti si trasformano in concreta proposta di fruizione turistica. Essi si pongono il fine di celebrare in modo nuovo e suggestivo il rapporto fra uomo, letteratura e natura, offrendo al visitatore un'esperienza diversa e coinvolgente delle opere custodite nelle pagine dei testi. Le nuove chiavi di lettura passano attraverso l'organizzazione di eventi speciali, rappresentazioni teatrali, letture che consentono di dare il via alla costruzione di un vero e proprio prodotto turistico. Intorno al p. l. nascono attività ricettive, di trasporto, enogastronomiche, ma anche editoriali e artigianali in senso ampio, che si rifanno alle tradizioni dei luoghi di riferimento; in esso trovano sviluppo in senso economico tutti gli elementi che gravitano intorno alla produzione culturale, nonché quelli più tradizionali tipici delle aziende del comparto turistico, in una sintesi che porta con sé grandi prospettive. Il p. l. è così strumento capace di mettere in moto un processo di crescita culturale, sociale ed economica del territorio interessato, attraverso un nuovo utilizzo dei beni culturali. Sviluppa la possibilità di appropriazione e identificazione degli abitanti nei confronti del territorio, stimola nuove forme di imprenditorialità legate alla presenza dei visitatori e diffonde la conoscenza di ambienti peculiari estranei ai circuiti turistici di massa, diviene occasione per una crescita economica che nasce da spunti antichi e innovativi allo stesso tempo. La memoria dei luoghi diviene sviluppo e si proietta nel futuro. Le comunità locali, rafforzate nell'identità e nell'orgoglio, hanno l'opportunità di promuovere nuove attività economiche legate al turismo, all'ambiente e ai beni culturali. I giovani, in particolare, coniugando tradizione e innovazione, vocazione naturale e spirito imprenditoriale, possono diventare i protagonisti di uno sviluppo compatibile, diffuso e diversificato. Eventi speciali, teatro, visite, accoglienza, enogastronomia, artigianato, questi e altri motivi che scaturiscono dalle idee più creative, sono gli elementi di economia applicati alla cultura, le basi sulle quali costruire imprese innovative. Data questa funzione l'iniziativa ha ottenuto il riconoscimento dell'Unione Europea, che ha inserito i p. l. fra i progetti comunitari finanziati, in particolare per lo sviluppo del Sud d'Italia.

I p. l. come progetti turistico-culturali nascono in genere per volontà individuali e riflettono differenti situazioni e personalità, e sono gestiti privatamente e spesso soggetti alla volontà, capacità, caparbietà e passione di singoli individui. Le strutture direttamente funzionali alle attività del parco sono quelle già esistenti, talvolta da recuperare, e rappresentano luoghi simbolici dello stesso. La sede del parco in genere è collocata in un edificio in qualche modo collegato alla figura dell'autore e funge da raccordo per le iniziative previste nell'area.

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