Particolato

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

particolato

Massimo Bonavita

Minute particelle solide e liquide in sospensione in un gas. Si usa anche come sinonimo il termine aerosol. I particolati dispersi nell’atmosfera sono di diversa origine, sia naturale sia antropogenica. Le sorgenti naturali più importanti sono le polveri, i vulcani, gli incendi boschivi e lo spray marino. I particolati originati dalle attività umane attualmente ammontano a ca. il 10% della quantità totale e derivano principalmente dall’uso dei combustibili fossili nei veicoli e nelle centrali di produzione elettrica. La classificazione del particolato atmosferico è generalmente fatta in termini di diametro aerodinamico. Una particella con un diametro aerodinamico di 1 micron (1μm) si muove nell’aria come una sfera di densità 1g/cm3 di diametro pari a 1 μm. La notazione comunemente usata PM10 indica il particolato di diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 μm, e analogamente per PM2,5 (≤2,5 μm) e PM1 (≤1 μm). Le particelle di diametro inferiore a 100 nm (≤0,1 μm) sono dette particolato ultrafine (UFP, Ultra fine particles). Tutti i particolati assorbono e diffondono la luce solare, in percentuali che dipendono dal tipo di sostanze che li compongono, e possono dunque avere un effetto sul clima cambiando la trasmissività dell’atmosfera alla radiazione solare. L’effetto complessivo in termini di riscaldamento o raffreddamento non è però ancora chiaro a causa della complessità delle interazioni in gioco e del diverso comportamento dei vari tipi di particolato. Meno controverso è l’effetto sulla salute umana. Da questo punto di vista la principale discriminante è costituita dalle dimensioni del particolato: le particelle più grandi sono filtrate nel naso e nel primo tratto dell’apparato respiratorio, e non causano danni importanti. Le particelle più piccole (PM10 e inferiori) riescono a raggiungere i bronchi, mentre l’UFP può passare dai polmoni all’organismo. L’inalazione di particolato è stata collegata statisticamente a un aumento dell’incidenza di asma, cancro ai polmoni e malattie cardiovascolari.

Ozono atmosferico

CATEGORIE