Partito socialista italiano

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(PSI) Fondato nel 1892 come Partito dei lavoratori italiani, con un programma di ispirazione marxista, assunse la denominazione definitiva nel 1895. Sciolto nel 1926 dal fascismo, nel 1942 fu ricostituito, partecipando alla Resistenza. L'anno successivo assunse il nome di Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), che mantenne fino al 1947 quando tornò a chiamarsi PSI. Sulla scena politica nazionale per circa un secolo, ha gravitato nell'area di governo a partire dagli anni Sessanta. Negli anni Novanta il PSI è stato travolto dagli scandali di tangentopoli, e nel 1994 si è sciolto. La diaspora dei suoi membri ha dato luogo negli anni successivi a numerose formazioni.

Nel 2007 è stato ricostituito da R. Nencini. Alle elezioni politiche del 2013 il partito è entrato a fare parte della coalizione di centrosinistra denominata Italia. Bene comune e alle elezioni politiche del 2018 in coalizione con il centrosinistra si è unito con altre forze politiche nella lista Insieme, che non ha superato la soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale. Alle elezioni politiche del 2022 si è presentato insieme alla lista unitaria Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, non riuscendo ad avere rappresentanza parlamentare.

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