Crutzen, Paul

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Chimico e meteorologo olandese (n. Amsterdam 1933 - m. 2021). Dopo aver completato gli studi di ingegneria civile e aver lavorato per alcuni anni in questo settore, si è trasferito (1959) presso il dipartimento di meteorologia dell'Università di Stoccolma. Nel 1965 ha cominciato a interessarsi alla chimica dell'atmosfera, sviluppando un modello della distribuzione delle diverse forme di ossigeno e studiando i processi fotochimici coinvolgenti l'ozono nella troposfera (dove costituisce un inquinante) e nella stratosfera (dove, viceversa, svolge una funzione di protezione della Terra dalla componente ultravioletta della radiazione solare). Nel 1974 si è trasferito presso il National center for atmospheric research a Boulder, in Colorado, insegnando alla Colorado State University, a Fort Collins. Dal 1980 è direttore della divisione di chimica dell'atmosfera presso il Max-Planck-Institut für Chemie a Magonza. È anche socio straniero dei Lincei. C. è stato il primo a riconoscere (1970) l'azione catalitica esercitata dagli ossidi di azoto nelle reazioni di decomposizione dell'ozono. Questi lavori hanno aperto la strada alle successive ricerche di M. Molina e S. Rowland che hanno messo in luce il meccanismo attraverso cui i clorofluorocarburi contribuiscono alla riduzione della concentrazione dell'ozono stratosferico. Per queste ricerche C. ha ricevuto (con gli stessi Molina e Rowland) il premio Nobel per la chimica nel 1995. Nel 2000 ha coniato il termine Antropocene, riferito all'attuale era geologica, la prima nella quale le attività dell’uomo hanno influsso diretto sul clima. In italiano ha pubblicato Benvenuti nell’Antropocene! (2005).

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