HINDEMITH, Paul

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

HINDEMITH, Paul (XVIII, p. 503)


Fino dai primi giorni del regime nazionalsocialista, lo H. vide la propria attività artistica denunziata quale bolscevizzante aberrazione dallo "stile razziale germanico". Non soltanto contro le pagine giovanili (e giovanilmente irruenti come per un nuovo Sturm und Drang da dopoguerra tedesco) ma anche contro la nuova opera Mathis der Maler (che pur mostrava un H. asceso ormai a una sfera di superiore, augusta serenità) fu posto il divieto di esecuzione. Già dal 1933 il maestro aveva praticamente iniziato il suo esilio, dimorando quasi stabilmente in Svizzera fino a quando, avendo rinunziato nel 1937 alla cattedra berlinese, passava (1938) negli Stati Uniti donde non è più ritornato in Europa se non per alcuni giri concertistici.

Durante questo quindicennio, numerosissime opere (d'ogni sorta, ma per lo più strumentali) sono venute a illustrare la ricchezza di sensi e, ancor più, la coerente organicità del mondo spirituale di questo artista.

Specialmente notevoli tra esse appaiono: Concerto filarmonico, per orchestra (1932); Trio per archi n. 2 (1933); Mathis der Maler, opera in 3 atti (rappr. Zurigo 1938); Concerto Der Schwanendreher, per viola e piccola orchestra (1935); Sonata in mi, per violino e pianoforte (1935); Trauermusik per orchestra (1936); 3 Sonate per pianoforte solo (1937); Sonate per varî strumenti (1937); e, tra le più recenti: Ludus tonalis, per pianoforte; Variazioni, per pianoforte e orchestra; Sinfonia serena, per orchestra; Concerto per violoncello; Sonata per pianoforte a 4 mani; Sinfonia in mi minore per orchestra; Requiem, su testo di P. Whitman; Herodiade, per canto e orchestra da camera su testo di S. Mallarmé; Concerto per clarinetto e orchestra; ed un oratorio, Repentinae dies, per coro e strumenti. Nel 1937, lo H. pubblicava inoltre a Magonza la prima parte di una opera di fortissimo impegno, Unterweisung um Kompositionslehre, completata nel 1939 e poi rifusa in altra pubblicazione: The Craft of Musical Composition, Londra 1947, opera nella quale si espone una completa trattazione sistematica d'una nuova dottrina e didattica della composizione rispondente alle proposte della pratica odierna.

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