Peace-keeping

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Letteralmente, ‘mantenimento della pace’. È l’insieme delle operazioni, anche di carattere non strettamente militare, condotte da forze armate multinazionali costituite da contingenti messi a disposizione dagli Stati membri di un’organizzazione internazionale, a carattere universale, come l’Organizzazione delle Nazioni Unite, o regionale, quali l’Organizzazione degli Stati americani, l’Unione Africana, l’Unione Europea, ecc., allo scopo di mantenere la pace in aree di crisi.

Nella prassi delle Nazioni Unite, la cui prima forza di pace, istituita nel 1956, ha operato in Sinai (UNEF I), le operazioni di peace-keeping non espressamente previste nella Carta dell’ONU, ma sviluppatesi attraverso le delibere del Consiglio di sicurezza, presentano alcuni caratteri comuni: il consenso dello Stato sul cui territorio sono dispiegate le truppe; la neutralità e l’imparzialità; l’uso della forza solo per legittima difesa.

Il peace-keeping delle Nazioni Unite. - Nell’ambito delle Nazioni Unite, si è soliti distinguere tra il peace-keeping di prima e di seconda generazione.

Le operazioni di peace-keeping di prima generazione, che si sono svolte nel periodo compreso tra il 1948 e la fine degli anni 1980, furono caratterizzate da funzioni strettamente militari (controllo del rispetto del cessate il fuoco, creazione di zone cuscinetto tra le parti) affidate a forze armate. Il peace-keeping di seconda generazione si è sviluppato a partire dalla fine della guerra fredda, quando in seno al Consiglio di sicurezza, cui spetta adottare le delibere istitutive, è stato possibile raggiungere più facilmente il consenso tra i membri permanenti riguardo la creazione di tali forze. Questo tipo di peace-keeping si distingue per lo svolgimento di funzioni di carattere umanitario, ma anche di peace-building (‘costruzione della pace’), per aiutare i paesi distrutti da guerre civili a ricostruire le istituzioni politiche e il tessuto sociale. Per realizzare il mandato, le operazioni di più recente generazione sono condotte da contingenti militari insieme a una componente civile, più o meno ampia.

Dalle operazioni di peace-keeping si distinguono quelle basate sul capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, che si qualificano come operazioni di peace-enforcement (‘imposizione della pace’), in quanto il loro mandato è esteso all’uso della forza (Sicurezza collettiva).

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Sicurezza collettiva

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