Pellicano

Enciclopedia Dantesca (1970)

pellicano


Il termine ricorre in Pd XXV 113 Questi [s. Giovanni] è colui che giacque sopra 'l petto / del nostro pellicano. Si legge in s. Agostino a proposito del salmo 101, 7 " similis factus sum pellicano solitudinis " (Enarr. in Ps. 101, 8): " Habet... haec avis, si vere ita est, magnam similitudinem carnis Christi, cuius sanguine vivificati sumus "; e Isidoro (Etym. XII VII 26), pur non alludendo a tale metafora, riferiva le leggende intorno al p., " avis Aegyptia habitans in solitudine Nili fluminis, unde et nomen sumpsit; nam Canopos Aegyptus dicitur. Fertur, si verum sit, eam occidere natos suos, eosque per triduum lugere, deinde se ipsam vulnerare et aspersione sui sanguinis vivificare filios ".

La metafora p. - Cristo si diffuse nell'arte cristiana, per influsso delle opere dello pseudo Melitone, scrittore dell'età carolingia, e dei bestiari medievali (cfr. G. Fallani nel suo commento, dove ricorda la presenza del motivo del p. nei pittori giotteschi e nell'inno Adoro te devote di Tommaso); la troviamo anche in Brunetto Latini Tresor V 30.