PELOTA

Enciclopedia Italiana (1935)

PELOTA (da pila "palla")


Il vocabolo indica sia il giuoco regionale e tipico dei Baschi, sia la palla con cui lo si pratica. Il giuoco della pelota ha origini antiche, e un suo antecedente è certo la "palla al muro", che si giocava in Italia già nel Cinquecento. Ad ogni modo furono i Baschi a praticarlo su vasta scala e a dargli la regolamentazione attuale.

La pelota si giuoca secondo varî sistemi, alcuni dei quali ormai pressoché scomparsi; quelli ancora seguiti in Spagna, Francia, paesi dell'America Meridionale, ecc., sono a largos, a rebote, a trinquete e a ble; le partite possono svolgersi all'aperto o in luogo chiuso; i giocatori adoperano lo speciale attrezzo detto chistera ("cisterna"), o guanti di cuoio, o racchette, o palette di forma speciale, o anche le mani nude. La forma più nota e diffusa è quella del ble a chistera.

Gli attrezzi, per quest'ultima forma di giuoco, sono: a) la chistera, o cesto ricurvo e allungato di vimini, lungo circa 50 cm., con armatura di bacchette di castagno, recante una sacca centrale e terminante da un lato a punta, dall'altro con un guanto di cuoio in cui entra la mano; b) la pelota, palla di caucciù fasciata prima di fili di lana, e quindi di cuoio, del peso di circa gr. 120. I pelotaris giuocano in camicia e calzoni bianchi, con scarpette leggiere, e una fascia alla cintura.

Il ble a la chistera si svolge in campi aperti o chiusi, di m. 17 per 90 circa (le dimensioni variano a seconda dei regolamenti). Nei campi aperti uno dei lati corti è limitato da un muro (frontis), e talora anche l'altro ha un muro, detto di rebote. Nei campi chiusi, oltre il frontis e il rebote, vi è un muro longitudinale, detto pared de izquierda, o anche ble. Una rete protegge in genere uno dei lati lunghi, quello riservato agli spettatori. Una riga a 90 cm. da terra delimita un'area di fallo, e questa è rivestita di latta in modo che i colpi troppo bassi possano essere facilmente individuati.

I giocatori sono di solito tre per parte (due avanti e un terzino), tutti e sei di fronte allo stesso muro. La partita comincia col lancio violento della palla da parte di un avanti della squadra favorita dalla sorte, contro il muro; la palla deve essere raccolta da un avversario, o di volo o al primo rimbalzo, e scagliata nuovamente contro il muro. Se un giocatore commette un fallo (se cioè lancia la palla troppo bassa, o la raccoglie dopo un secondo rimbalzo, o la lancia fuori del terreno di giuoco, o le fa toccare il suolo prima del muro, ecc.), si assegna un punto agli avversarî. Le partite vanno ai 45, 50, 60, 70 od 80 punti, a seconda degli accordi presi. Lo svolgimento di esse è regolato da un arbitro; vi sono inoltre due giudici. Il giuoco comprende parecchie altre regole e numerose varianti, che qui si omettono.

In Italia la pelota fu giocata per alcun tempo a Roma, Torino, Milano, Firenze, ecc. Oggi è completamente abbandonata.