PEPTONI

Enciclopedia Italiana (1935)

PEPTONI

Guido BARGELLINI
Alberico BENEDICENTI

. Sono i prodotti intermedî della decomposizione delle sostanze proteiche, sia quando questa è prodotta dagli alcali o dagli acidi diluiti, sia quando è provocata da speciali fermenti proteolitici. I peptoni sono perciò i primi prodotti che si formano nella digestione degli alimenti proteici per opera della pepsina contenuta nel succo gastrico. Per azione più profonda degli alcali o degli acidi oppure per azione della tripsina del succo pancreatico, la molecola dei peptoni viene ulteriormente scissa e si formano come prodotti ultimi diverse molecole di amminoacidi (v. proteine). I peptoni dànno la reazione del biureto. Le loro soluzioni, a differenza di quelle delle vere proteine, non coagulano per azione del calore e non precipitano per saturazione con solfato ammonico.

Il peptone del commercio è una miscela di albumose e peptoni, ottenuta facendo agire fermenti proteolitici quali la pepsina, la pancreatina, la papaina su un substrato proteico; il più comune è quello pepsinico di carne. Le albumose possono essere opportunamente separate. Iniettato nel sistema venoso, il peptone determina incoagulabilità del sangue, che nel cane, per dose di gr. 0,30 pro kilo, si protrae per parecchie ore. Contemporaneamente si ha abbassamento rilevante, ma transitorio, della pressione sanguigna, dilatazione dei capillari e afflusso di sangue all'intestino. La colecisti si contrae ed espelle la bile contenuta. Altre azioni si riconnettono a quelle molteplici dovute all'effetto di una proteinoterapia (v.). Per iniezione endovenosa si ha infatti scarica di adrenalina nel sangue e iperglicemia, leucopenia seguita da leucocitosi, aumento del fibrinogeno sanguigno, della velocità di sedimentazione delle emazie, aumento della globulina rispetto all'albumina, diminuzione dell'indice refrattometrico. Inoltre si ha ipotermia seguita da ipertermia, accelerazione del ritmo catabolico, aumento delle escrezioni azotate.

È adoperato nelle malattie infettive e in certe sindromi anafilattiche, poiché il piccolo shock prodotto dall'assorbimento di piccole quantità di peptone può evitare lo scoppio della crisi morbosa.

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