PERIODICI

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

PERIODICI (XXVI, p. 756)

Olga PINTO

Italiani. - Le vicende italiane del decennio, come sui giornali quotidiani (v. giornale e giornalismo, in questa Appendice), ebbero riflesso sui periodici di cultura e d'interesse generale, dei quali soltanto qui si deve dar notizia. Consolidatosi il regime fascista, anche su essi si esercitò il controllo, per la scelta degli argomenti e per il modo di trattazione; e se qualche scrittore riuscì a sottrarvisi rifugiandosi in un linguaggio allusivo, non avvertito dai censori disattenti o incolti, certo ne fu ostacolato il libero movimento delle idee e ne soffrì la stessa vita delle riviste da cui il pubblico si allontana quando vi trovi conformismo e tendenziosità.

Delle riviste indicate nel 1935, cessarono: Affari esteri (1934-35); La Fiera letteraria, di U. Fracchia, trasferitasi a Roma col mutato titolo di L'Italia letteraria e sotto la direzione di G. B. Angioletti e di altri (1929-36); Pan (1933-35); Secolo XX (19o2-38); e, non certoper spontanea decisione, nel 1935, La Cultura che amici e discepoli del De Lollis continuavano dal 1928 in Torino. Finirono pure avanti la guerra alcune riviste di giovani scrittori, in prevalenza toscani, rispecchianti le nuove tendenze della letteratura: Solaria, diretta da A. Carocci (1926-34); Circoli, dir. da A. Grande (1931-39); Il Frontespizio, diretto da P. Bargellini (1929-40); L'Ufniversale, di B. Ricci (1931-35); La riforma letteraria, dello stesso Carocci e di G. Noventa (1936-37); Campo di Marte, redatto da A. Gatto e v. Pratolini (1938-39), continuato nell'Incontro, di E. Vallecchi (1940); Corrente di vita giovanile, di E. Treccani (1938 segg.), ed altri.

Con la caduta del regime cessarono d'un tratto, com'era naturale, i periodici che lo sostenevano e lo fiancheggiavano, spesso traendone o direttamente o indirettamente i mezzi di esistenza: Bibliografia fascista, che si pubblicava dal 1926; Civiltà (1940-42); Civiltà fascista, dal 1934, in continuazione di Educazione fascista, sorta nel 1923; Critica fascista, dal 1923; Gerarchia, dal 1920; Il Giornale di politica e letteruiura, dal 1925; Il Meridiano di Roma, che volle riattaccarsi all'Italia letteraria, dal 1936; Politica, dal 1919; Primato, dal 1940; Quadrivio, dal 1933; La Rassegna italiana, dal 1919; La vita italiana, dal 1919 La Rivista illustrata del Popolo d'Italia, dal 1923.

La guerra, d'altra parte, fermò l'attività di riviste anche antiche: Civiltà moderna (1929-42); Il convegno, che si pubblicava dal 1920; L'Eroica (1911-43); La lettura (1901-46); Il libro italiano, a cura dei ministeri dell'educazione nazionale e della cultura popolare (1937-43); Il libro italiano nel mondo, a cura dell'I.R.C.E. (1940-43); La Nuova Italia (1930-43); La Rassegna nazionale (1877-1943; dal 1927 a Roma); La Rinascita, a cura del Centro nazionale di studî sul Rinascimento (1938-43).

Gli avvenimenti non furono estranei alla fine della Critica, che per quasi mezzo secolo aveva promosso e alimentato la cultura italiana. Parve al Croce che per le mutate condizioni generali della società fosse venuta meno, o dovesse volgersi altrove l'ispirazione per una causa ideale che l'aveva sorretta nella battaglia contro l'oppressione. Dalla gloriosa rivista del resto sono nati, nel 1945, i Quaderni della Critica, che pubblicandosi a liberi intervalli ne continuano gl'intendimenti.

Hanno proseguito, superando le difficoltà contingenti: Aevum, dir. da A. Calderini, che si pubblica dal 1927; La civiltà cattolica (v. X, p. 515); Convivium, dir. da C. Calcaterra, dal 1929, con interruzione dal 1942 al 1947; Emporium, dir. ora da A. Podestà, dal 1895; L'Italia che scrive, dir. ora da E. Castelli, dal 1918; Leonardo, dal 1925, fusosi nel 1930 sotto la direzione di F. Gentile coi Libri del giorno (1918-29), che dal 1947 si ripubblicano separatamente, dir. A. Garzanti; Letteratura, dir. da A. Bonsanti (1937-43), che ha ripreso col 1946; Nuova Antologia (v. XXVI, p. 575), che, divisa l'Italia, uscì dal 16 dicembre 1943 al maggio 1944 in Firenze e dal 1° gennaio 1945, in tre fascicoli, a Milano, e che dal 1945 ha ripreso la sua vita in Roma sotto la direzione di M. Ferrara; Sapere, dal 1935; Scientia, dir. da un comitato di scienziati, dal 1907; Vita e pensiero, dir. da p. A. Gemelli, dal 1914, con interruzione dal 1943 al 1947.

La libertà faticosamente conquistata fece sorgere numerosi periodici, i più di breve vita. Qui se ne ricordano solo alcuni, per le tendenze che rappresentano o per la notorietà dei dirigenti: Acropoli, diretta da A. Omodeo (Napoli 1945-46); Aretusa detta successivamente da F. Flora, F. Nicolini, C. Muscetta (Napoli-Roma 1944-46); La Città libera, direttori B. Croce, L. Einaudi, G. Paratore (Roma 1945-46); Civitas, dir. da G. Gonella (Roma 1947); Domenica, diretta da P. Arnaldi (Roma 1944-6); Il Mondo, dir. da A. Bonsanti, A. Loria, E. Montale (Firenze 1944-46), continuato da Il Mondo Europeo dir. da A. Milo, D. Spicacci, A. Bonsanti (Firenze-Roma, dal I947); Poesia e verità, dir. da P. Gentile (Roma 1945); Il Politecnico, dir. da E. Vittorini (Roma-Milano 1945 segg.); Realtà politica, dir. da R. Bauer (Roma 1944-46); Società Nuova, dir. da M. Bonfantini e C. Cordiè (Milano 1946). Fra queste riviste primeggiò La Nuova Europa che, diretta da L. Salvatorelli, intendeva porre davanti alla cosciemza degli Italiani le passate vicende e i problemi spirituali e politici del presente; ma non poté vivere che poco più di un anno (dal dicembre 1944 al marzo 1946). A programma non diverso s'ispira Il Ponte, che si pubblica a Firenze, sotto la direzione di P. Calamandrei, dall'aprile del 1945 e tiene vive le memorie della Resistenza.

Tra le riviste sorte o risorte dopo la liberazione sono anche da menzionare: Belfagor, di L. Russo (Firenze, dal 1946); Comunità, diretta da A. Olivetti (Milano dal 1946); La critica politica, diretta da O. Zuccarini (Roma), soppressa nel 1926 e rinata nel 1945; La critica sociale che sotto la direzione di U. G. Mondolfo ha ripreso nel 1945 il nome e l'opera della rivista di F. Turati; la Fiera letteraria, diretta, ma senza legame con la precedente, da G. B. Angioletti, e poi da P. P. Trompeo (Roma, dal 1946); Humanitas, dir. da G. Bevilacqua ed altri scrittori (Brescia, dal 1946) ; l'Idea, di mons. P. Barbieri (Roma, dal 1945); Junior, dir. da G. Artom (Roma, dal 1946); Mercurio, dir. da A. de Céspedes (Roma, dal 1944); la vecchia Minerva (1891-1943), dal 1948 rinnovata sotto la dir. di M. Mila; Poesia, dir. da E. Falqui (Roma, dal 1945); Prosa, dir. da G. Manzini (Roma, dal 1945); Quaderni di Roma, diretti da G. De Sanctis (dal 1947); La Rassegna d'Italia, diretta sino al 1948 da F. Flora, e ora da S. Solmi (Milano, dal 1946); Rinascita, dir. da P. Togliatti (Roma, dal 1944); Socialismo, dir. successivamente da R. Morandi e L. Basso (Roma, dal 1945); Società, dir. da un comitato di scrittori (Firenze, dal I945); Vie Nuove, dir. da L. Longo (Roma, dal 1946).

Ai noti settimanali illustrati che accompagnano i grandi quotidiani, e all'antica Illustrazione Italiani, si è aggiunto in questi anni un nuovo tipo di settimanale a rotocalco, di commento e cronaca fotografica degli avvenimenti: come Omnibus (1935-37), cui successero Tutto, Oggi (1939-2), Sette giorni (1942-43), e di nuovo, dal 1945, Oggi; Tempo (1937-43), rinato nel 1946 come Tempo nuovo; L'Europeo, dal 1945, Il Mondo dal 1949, ed altri. Per il mondo cattolico, dal 1942, Ecclesia.

Periodici stranieri. - La difficoltà di tener dietro alle sempre più numerose pubblicazioni periodiche, specie scientifiche, ha indotto molte riviste a porre, accanto alle recensioni dei libri, anche estratti e riassunti di articoli: un'idea che ebbe in Italia un antecedente, nel 1891, nella Minerva di F. Garlanda. Inoltre dall'uso, oggi quasi interamente abbandonato, di pubblicare, in "appendice" ai quotidiani, dei romanzi, sono derivate le iniziative rivolte a diffonderli invece, interi o a puntate, in periodici per lo più settimanali, che ne contengono uno o più, a volte accompagnati da novelle brevi.

Una rivista del primo tipo, formata da riassunti degli articoli giudicati più importanti, apparsi nei periodici nordamericani, è il Readers' Digest (dal 1922), che ha raggiunto enorme diffusione, divenendo organo influentissimo nell'opinione pubblica, non senza incorrere nell'accusa di acquistare riviste o concludere accordi per farvi accogliere articoli di cui il Digest diffonde poi i riassunti. Questa rivista ha anche cominciato a pubblicare estratti di romanzi di grande successo; ed offre tradotta la materia per periodici simili (Selezioni, Selecciones, ecc.) in dieci lingue (dal novembre 1948 anche in italiano); inoltre si pubblica dal 1933 in edizione Braille o incisa su dischi, per i ciechi.

Riassunti o estratti dei romanzi di maggior successo pubblica pure dal 1938 l'Omnibook Magazine americano.

Per rispondere a simili esigenze del pubblico e per agevolare la ripresa degli scambî intellettuali, durante la guerra, i servizî d'informazionî del Quartiere generale alleato diffusero in diverse lingue, secondo i paesi che venivano liberati, una rivista di questo tipo, di piccolo formato, che con diversa organizzazione si pubblica ancora in Francia, Germania, Austria, Italia, Grecia, Olanda e Svizzera. Per la redazione italiana: Il Mese (nn. 1-24: ottobre 1943-gennaio 1946); Eco del Mondo (dal settembre 1946, in corso).

In America, l'affrettata vita moderna ha indotto una delle più popolari riviste (Liberty) a segnare in principio di ogni articolo (sia originale o riassunto) il numero dei minuti necessarî a leggerlo.

Francia. - Hanno cessato la pubblicazione nel 1935 la Revue des vivants, nel 1936 la Revue mondiale e la Revue contemporaine, nel 1937 Les marges, nel 1939 la Revue hebdomadaire, la Revue de France, Femina; Je sais tout si è fusa nel 1939 con Les lectures pour tous, l'Illustration dal 1948 s'intitola France-Illustration. La secolare Revue des deux mondes, sospesa nell'agosto del 1944, rivive, dal 1948 nella Revue: Littérature, histoire, arts et sciences des deux mondes; il Larousse mensuel è stato interrotto dal giugno 1940 al principio del 1948; il Mercure de France dal luglio 1940 all'inizio del 1947. Hanno continuato, anche durante la guerra, a veder la luce Études, il Journal des Savants, la Revue de Paris e la Revue de synthèse (historique et générale). Hanno iniziato la pubblicazione nel 1945 Cosmos, Les temps modernes e Élites françaises; nel 1946 Annales e La Revue: Hommes et Mondes.

Inghilterra. - Si chiuse nel 1929 la vita più che secolare della Edinburgh Review. Near East nel 1935 ha cambiato il suo titolo in Great Britain and the East; la English Review si è fusa nel 1937 con la National Review. Le altre riviste più importanti hanno continuato senza interruzione.

Stati Uniti. - Hanno cessato la pubblicazione la North American Review (1939) e la American Review of Reviews (1938), che s'era fusa l'anno prima con il Literary Digest. Grande fortuna hanno avuto i periodici settimanali di notizie e commenti, abbondantemente illustrati, di formato piccolo: Time, Newsweek, Current History (di politica internazionale, Pathfinder (quindicinale), The Reporter; o grande, riccamente illustrati sia di "varietà" (Life, Look), sia più particolarmente dedicati all'attività economica e industriale (Fortune).

Germania. - Delle vecchie riviste tedesche non hanno ripreso fino ad ora la pubblicazione che la Deutsche Rundschau e Hochland, e ne sono sorte invece molte nuove: tra le mensili nel 1945 Die Gegenwart, nel 1946 Frankfürter Hefte, Jedermann, Umschau, Universitas e Begegnung; tra le settimanali a grande tiratura, nel 1945 Neue Berliner Illustrierte, nel 1946 Weltbild e Illustrierte Telegraf, nel 1947 Echo der Woche.

Belgio. - La Revue Belge, interrotta nel maggio 1940, ha ripreso a pubblicarsi nel novembre 1945 col titolo Revue générale belge; hanno iniziato nel 1944 La Revue nouvelle e nel 1947 Synthèse.

Danimarca. - Tilskueren ha cessato nel 1939: ha continuato il Gads Dansk Magasin

Norvegia. - Samtiden ha ripreso la pubblicazione; Vor Verden ha cessato.

Olanda. - De Gids ha ripreso la pubblicazione mentre l'hanno iniziata nel 1945 Centaur e Criterium.

Polonia. - Hanno iniziato nel 1944 Przegląd zachodni, nel 1945 Twórczośće Nauka i sztuka. La maggior parte delle antiche riviste scientifiche ha ripreso la pubblicazione. Hanno grande diffusione i settimanali di varia cultura: Odrodzenie, Imkuźnica, Nowiny literackie. Da segnalare all'estero: Kultura (Parigi 1947 segg.).

Portogallo. - Hanno cominciato la pubblicazione nel 1938 Ocidente, nel 1939 Indipendencia.

Spagna. - Nell'anno della rivoluzione (1936) hanno cessato la pubblicazione Revista de Occidente fondata e diretta da J. Ortega y Gasset e Blanco y Negro; Nuevo Mundo ha cambiato titolo in Esto.

Per l'America Latina sono particolarmente da segnalare Revista de Indias (Bogotá), Cuadernos americanos (Città del Messico) e i settimanali in rotocalco cileni e argentini (Para tí, Maribel e altri).

URSS. - Bolševik (tiratura del 1946:4,8 milioni di copie) e Partijnaja žizn′, organi del Comitato centrale del Partito comunista bolscevico; Novoe vremja, organo del Soviet centrale delle Associazioni professionali; Mirovoe chozjajstvo i politika, su problemi economici e politici di tutto il mondo. Lo scientifico-divulgativo Nauka i Žizn′; i letterarî e artistici: Novyj mir; Znamja; Oktjabr; Zvezda; il critico-bibliografico Sovetskaja kniga; l'illustrato Ogonek; il satirico Krokodil. In complesso nel 1946 si pubblicavano (compresi i bollettini) 960 periodici.

Bibl.: Per i periodici italiani, Consiglio nazionale delle ricerche, Periodici ital. scientifici, tecnici e di cultura generale, 5ª ed., Roma 1939, vol. 2°; A. Hermet, La ventura delle riviste (1903-40), Firenze 1941; L. Piccioni, Bibliografia stor. del giornalismo ital. (1928-41), in Atti della r. Accad. di scienze di Torino, cl, di sc. mor. stor. e fil., LXXVII, 1942, t. 2°, pp. 317-49; LXXVIII, 1943, t. 2°, pp. 255-309; O. Pinto, Per un repertorio di riviste italiane, in Il Libro italiano, VI, 1942, p. 1ª, pp. 442-52 e 525; Panorama della stampa italiana. Annuario 1946. Roma 1946; F. Fattorello, Giornali e riviste, in Problemi e orientamenti critici di lingua e letteratura ital.: I, Notizie introduttive e sussidi bibliografici, Milano 1948. Per i periodici stranieri: una bibliografia delle riviste di tutti i paesi e di tutti i tempi non esiste, ma sono di grande aiuto per le ricerche, oltre gli annuarî della stampa nazionali, i cataloghi collettivi delle riviste possedute dalle maggiori biblioteche delle diverse nazioni. Tali sono per le biblioteche degli Stati Uniti la 2ª ed. dell'Union list of serials in the United States and Canada redatto da W. Gregory, New York 1943, che riporta circa 150.000 titoli; tale per le biblioteche inglesi l'Union catalog of the periodical pubblications in the Universitary libraries of the British Isles, Londra 1937.

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