PESCARA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1996)

PESCARA (Ostia Aterni, Aternum)

A. R. Staffa

Città dell'Abruzzo sulla costa adriatica, situata alla foce del fiume omonimo, (antico Aternus: cf. Varro, Ling, lat., V, 28; Ptol., Geog., III, 1, 20; Plin., Nat. hist., III, 44, 110). Nell'antichità ebbe nome Ostia Aterni o Aternum (Itin. Anton., 313; Tab. Peut.). Porto comune di Vestini, Marrucini e Peligni, fu a lungo punto di imbarco per Salona, in Dalmazia (Itin. Marit., 497) e non ebbe statuto di città. Estesi scavi condotti a P. fra 1990 e 1992 dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo hanno per la prima volta restituito una vasta documentazione archeologica sulle fasi dell'abitato fra età romana e Medioevo, permettendo di individuare anzitutto l'ubicazione dell'insediamento, di cui si era persa ogni memoria, nell'area di Portanuova, corrispondente all'abitato medievale, e quindi la ricostruzione sia pur di massima del suo assetto topografico e delle connesse vicende urbanistiche.

Indagini condotte nell'area del Bagno Borbonico e a Piazza Unione hanno infatti permesso l'identificazione di un tracciato viario antico basolato che sembra rappresentare il tratto terminale di un itinerario naturale che giungeva in città percorrendo il crinale della propaggine collinare a S del fiume Pescara (Via delle Caserme). I dati archeologici confermano l'ormai avvenuto consolidamento dell'abitato nel I sec. a.C., sviluppatosi con un orientamento all'incirca N-S in un'area corrispondente, forse non casualmente, all'intero fronte dell'abitato medievale verso il fiume Pescara (Portanuova); in questo punto la strada si incrociava con l'antica via litoranea in corrispondenza del ponte sul fiume Pescara, di cui sono stati rinvenuti alcuni piloni.

La strada scandisce l'allineamento dell'abitato romano verso il fiume e il porto, definendo un impianto riferibile nelle sue fasi iniziali, o almeno in un suo primo assetto urbanisticamente strutturato, a un'epoca compresa fra gli ultimi decenni del I sec. a.C. e gli inizî del I sec. d.C.

Sono qui venuti alla luce a N. della strada, una vasta area aperta carrabile connessa all'uso delle strutture portuali, nonché resti di strutture insediative e commerciali della prima età imperiale, allineati lungo il tracciato.

Sulla golena lungo il Pescara sono stati scavati i resti di un molo, costituito da due possenti muri in laterizîo al cui interno era parte di un tracciato basolato connesso a un accesso carrabile al molo stesso; altri resti di strutture d'approdo vanno riconosciuti nell'area antistante al Bagno Borbonico interessata anche dai resti del porto medievale. Destinazione commerciale sembrano presentare anche altre strutture in muratura laterizîa localizzate nell'area di Piazza Unione, probabilmente databili nel II sec. d.C. L'allineamento della strada risulta ripreso nel successivo abitato medievale e rinascimentale.

Un secondo importante tracciato viario corrisponde a Via dei Bastioni, già esistente nel IV sec. in quanto vi risulta attestato un edificio tardoantico a pianta centrale, il quale, incontrandosi a Piazza Unione con l'asse stradale già descritto, veniva a descrivere uno schema a triangolo allungato preesistente al circuito delle mura medievali che vi si adattano. Si tratta forse del tracciato urbano della Via Claudia Valeria, fatta costruire nel 48/49 d.C. dall'imperatore Claudio. A questo secondo asse sembrano correlarsi alcuni tracciati ortogonali, collocati alla distanza regolare di 200 piedi romani, probabilmente corrispondenti all'ampliamento dell'abitato, come va definendosi con orientamento NO-SE a partire dalla seconda metà del I sec. d.C.

La necropoli dell'insediamento, apparentemente utilizzata dalla fine dell'età repubblicana alla tarda antichità è riconoscibile nella zona del Campo Rampigna, a Ν del fiume.

Particolarmente interessanti sono infine le fasi tardoantiche dell'abitato a partire dall'età tetrarchica, quando l'insediamento viene a ritrovarsi sull'itinerario parte terrestre (Via Claudia Valeria) parte marittimo che collegava Roma al palazzo di Salona, e vengono realizzati cospicui interventi urbanistici.

Il centro, rioccupato dai Bizantini nel 538, venne da essi fortificato, con notevoli interventi di recupero delle strutture portuali e dell'intero fronte dell'abitato verso il fiume (538-560 d.C.), e poi tenuto come probabile scalo intermedio sulle rotte per l'Esarcato sino alla metà del VII secolo.

Bibl.: A. R. Staffa, Scavi nel centro storico di Pescara, i: primi elementi per una ricostruzione dell'abitato di Ostia Aterni-Aternum, in AMediev, XVIII, 199I) pp. 201-367; id., Le origini antiche di Pescara: l'abitato di Ostia Aterni- Aternum. Fasi monumentali e vicende storiche del complesso di S. Gerusalemme in Pescara, in A. R. Staffa, P. Natalucci, W. Pellegrini, Pescara antica. Il recupero di S. Gerusalemme, S. Atto di Teramo 1993, pp. 8-29, 30-41; A. R. Staffa, Atemum-Pescara, in A. R. Staffa, W. Pellegrini (ed.), Dall'Egitto copto all'Abruzzo Bizantino. I Bizantini in Abruzzo (cat.), Orecchio 1993, p. 17.

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