Pesticida

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

pesticida

Giuseppe Maria Carpaneto

Sostanza chimica impiegata per combattere gli organismi ritenuti nocivi alla specie umana e alle sue attività. In pratica hanno questo nome soltanto le sostanze destinate a controllare le infestazioni di interesse agrario e veterinario, o quelle che danneggiano prodotti umani (per es., le termiti che danneggiano il legno, le tignole che distruggono i tessuti e così via). Nelle scienze forestali vengono chiamati pesticidi anche le sostanze usate per controllare il numero dei parassiti degli alberi (insetti, acari, funghi, virus ecc.), includendo, quindi, anche i composti diretti a colpire gli organismi che, se presenti in numero eccessivo, alterano la struttura degli ecosistemi naturali, come le foreste. È il caso dei querceti che vengono periodicamente spogliati dai bruchi di alcune falene (processionarie e limantrie) quando questi diventano estremamente numerosi. Non tutti sono d’accordo sull’uso dei pesticidi per regolare gli equilibri delle foreste e molti ecologi ritengono che essi andrebbero evitati o per lo meno ridotti anche nelle coltivazioni, sviluppando una diversa gestione dell’uso del suolo, attraverso le tecniche e i principi dell’agricoltura biologica. Effettivamente, le conseguenze dei veleni contenuti nei pesticidi si risentono, più che sugli organismi target (quelli che si intende eliminare), sugli animali che di essi si cibano e che quindi sarebbero i naturali controllori degli insetti nocivi (per es., molte specie di uccelli insettivori). Negli ultimi anni, genetisti e biochimici vegetali hanno prodotto alcuni ceppi di piante geneticamente modificate (OGM, Organismi geneticamente modificati) che presentano una certa resistenza agli insetti nocivi poiché producono sostanze tossiche per questi ultimi. Il dibattito sulla legittimità e sull’opportunità di diffondere questi prodotti nel mondo agricolo ferve sia all’interno del mondo scientifico sia nell’opinione pubblica. I consumatori temono danni alla salute e gli ecologi evidenziano il rischio che il polline tossico di queste piante, disperso dal vento sulla vegetazione naturale circostante, causi una diffusa mortalità tra gli insetti con gravi perdite fra gli ausiliari impollinatori e un conseguente impoverimento delle reti alimentari.

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