LOTICHIUS, Petrus Secundus

Enciclopedia Italiana (1934)

LOTICHIUS, Petrus Secundus

Giuseppe Zamboni

Poeta umanista tedesco, nato a Niederzell nel 1528, morto nel 1560 a Heidelberg. A Francoforte, Marburgo, Lipsia, Wittenberg (ove ebbe a maestro Melantone) accoppiò agli studî di medicina lo studio delle lingue e letterature classiche. Prese parte alla guerra smalcaldica (1547). Dopo un viaggio in Francia e in Italia (a Padova si addottorò in medicina) ottenne nel 1557 una cattedra a Heidelberg, dove poco dopo morì, lasciando 4 libri di elegie, 2 di carmina e 6 ecloghe.

Le vicende della sua vita, le sue esperienze interiori - felicità serena e tormenti d'amore, disperazione per la morte dell'amata, rimpianti e speranze, ańetti familiari e amicizie, aspirazioni alla pace in mezzo all'armi e dolce abbandono in seno alla natura - sono rispecchiate vivamente dalla sua lirica pura nella forma, ricca d'immagini nella descrizione dei sentimenti e nell'evocazione di spettacoli di natura. Egli seppe contemperare il fluire spontaneo della commozione con una consapevole gioia d'artista che cesella i suoi versi senza cadere nel virtuosismo. Circoscritti sono i temi della sua lirica; sicura la scelta dei modelli affini (più Tibullo che Catullo, e fra gli umanisti italiani Sannazzaro, M. G. Vida, ma soprattutto M. A. Flaminio); anche in metri varî permane unitario il tono fondamentale elegiaco, e neppur la gioia prorompe mai rumorosa, e nelle poesie amorose (secondo gl'insegnamenti dell'umanista J. Micyllus) non varca mai i limiti del "pudor". Perciò la sua produzione è estremamente omogenea, pervasa tutta da una nota di accorata melanconia. In un secolo in cui la letteratura di lingua nazionale è interamente volta a fini pratici, la lingua latina fu per L. l'unico strumento consono per plasmare un mondo di autonomi valori estetici. Ma la quieta vita borghese della Germania protestante non si risolve - come presso i primi umanisti - in una visione pagana; si intona invece alle idealità classiche con un felice, naturale equilibrio.

Ediz.: Elegiarum liber et carminum libellus, 1ª ed. curata dall'autore, Parigi 1551; ed. completa, Lipsia 1563; ed. a cura di P. Burmannus, Poemata Omnia, Amsterdam 1754. Scelta moderna a cura di K. Heiler, Francoforte s. M. 1926.

Bibl.: A. Ebrard, P. L. d. Jüngere, sein Leben u. eine Auswahl seiner Gedichte, Gütersloh 1883; A. Schröter, Beiträge zur Gesch. d. neulat. Poesie, Berlino 1909; G. Manacorda, Della poesia lat. in Germ., in Memorie d. R. Acc. d. Lincei, XII (1906), iv, p. 300 segg. e A. Farinelli in Divagazioni erudite, Torino 1923; G. Ellinger, Gesch. d. neulat. Lit. in Deutschl., Berlino 1929, II.