Glass, Philip

Lessico del XXI Secolo (2012)

Glass, Philip


Glass, Philip. – Compositore statunitense (n. Baltimora 1937). Dopo gli studi musicali alla Juilliard school di New York e il perfezionamento con Darius Milhaud e Nadia Boulanger, si afferma sulla scena musicale newyorkese sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso. Terminata una prima collaborazione con Steve Reich, nel 1968 fonda il Philip Glass ensamble, con il quale propone al pubblico i suoi originali lavori, da molti critici definiti minimalisti (espressione rifiutata da G., che preferisce parlare di musica caratterizzata da strutture ripetitive). Raggiunge la notorietà grazie ad alcune importanti collaborazioni teatrali con Samuel Beckett (Comèdie, 1963) e Robert Wilson (Einstein on the beach, 1975). La successiva produzione di G. si sviluppa in diverse direzioni: oltre al versante operistico (Waiting for the barbarians, per voce coro e orchestra, 2005, dal romanzo di J.M. Coetzee; Kepler, 2009), si dedica alla musica sinfonica (Symphony no. 6 plutonian ode, 2001, su libretto di Allen Ginsberg; Symphony no. 7 toltec, 2004; Symphony no. 8, 2005; Symphony no. 9, 2010), alla musica da camera (In the penal colony, 2000, dal racconto di Franz Kafka; The sound of a voice, 2003), scrive lavori per pianoforte (Music from The hours, 2003; A musical portrait of chuck close, 2005; Sound of silence, 2007, arrangiamento della canzone di P. Simon) e diversi concerti per strumento solista e orchestra. Prolifico compositore di musica per film, firma le colonne sonore di The hours (2002) di S. Daldry, The fog of war (2003; La guerra secondo Robert McNamara) di E. Morris, Taking lives (2004; Identità violate) di D.J. Caruso, The illusionist (2006) di N. Burger, Notes on a scandal (2007) di R. Eyre, Cassandra's dreams (2007; Sogni e delitti) di W. Allen. Nel 2011 compone le musiche per i documentari Project rebirth (in sostegno della ricostruzione nell’area di Ground zero) e IBM centennial film (iniziativa per celebrare i cento anni della nota azienda statunitense, leader nel settore informatico). Non nuovo alle sperimentazioni (la prima collaborazione con il musicista indiano Ravi Shankar risale agli anni Sessanta), nel 2003 pubblica l’album Philip Glass: Bowie & Eno meet Glass/heroes/low symphonies, in cui elabora in chiave sinfonica alcuni temi musicali tratti dalle canzoni nate dalla collaborazione tra la rock star britannica David Bowie e il capostipite della musica ambient Brian Eno. Lo stile di G. è caratterizzato dalla ripetizione di piccole formule o incisi (procedimento evidentemente influenzato da pratiche musicali orientali) che subiscono talvolta lievi e impercettibili modifiche. Dato il carattere della sua musica, G. tende a esserne interprete in prima persona.

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