Welby, Piergiorgio

Lessico del XXI Secolo (2013)

Welby <u̯èlbi>, Piergiorgio


Scrittore e attivista politico (Roma 1945 - ivi 2006). Affetto da distrofia muscolare amiotrofica fin dall'adolescenza, si è dedicato alla scrittura e alla pittura fino a quando la malattia, negli anni Ottanta, non lo ha costretto a letto immobile. Infine, dal 1997 in poi, è stato tenuto in vita grazie a un respiratore artificiale. Durante il lungo decorso della malattia, W. è rimasto sempre lucido e si è impegnato nelle battaglie per il riconoscimento del diritto all'eutanasia e contro l'accanimento terapeutico. Già politicamente attivo tra le fila dei radicali italiani e copresidente dell’associazione L. Coscioni, nel 2002 ha attivato un forum online sull’eutanasia e un blog per raccontare la propria esperienza. Il 22 settembre 2006 W. si è rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella speranza che gli venisse riconosciuto il diritto a sospendere le cure. La richiesta ha suscitato un ampio dibattito tra quanti ritenevano l’interruzione della respirazione artificiale una forma di eutanasia e quanti invece parlavano di accanimento terapeutico per la sua prosecuzione. Il 1° dicembre i legali di Welby avevano depositato presso il tribunale di Roma un ricorso d’urgenza per ottenere l’autorizzazione al distacco del respiratore, ma il 16 dicembre l’istanza era stata dichiarata inammissibile, per via del vuoto legislativo su questa materia. Dopo la mancata accettazione del ricorso, il 20 dicembre 2006 W. ha deciso di far interrompere la respirazione artificiale (sotto sedazione), assistito dai familiari e dal medico anestesista Mario Riccio, imputato nel maggio 2007 per omicidio del consenziente e poi prosciolto due mesi dopo. La sentenza di proscioglimento afferma che «è la volontà espressa dal paziente di voler interrompere la terapia a escludere la rilevanza penale della condotta del medico che interrompa il trattamento» e riconosce che la volontà consapevole di rifiutare un trattamento sanitario deve essere rispettata. Polemiche sono state suscitate dal rifiuto del Vicariato di celebrare per W. funerali religiosi.

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