Pier'Alli, Pierluigi

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Scenografo e regista italiano (n. Firenze 1948). Nel corso della sua carriera ha realizzato diverse produzioni per i maggiori spazi teatrali d'avanguardia, spesso presentate nei più prestigiosi festival internazionali di teatro. Nei suoi spettacoli lo spazio scenico è protagonista assoluto, luogo in cui la parola, privata del suo significato, diviene suono puro.

Vita e opere

Già studente di architettura e allievo di T. Pavlova (che per prima diffuse in Italia le teorie di K. S. Stanislavskij), ha sviluppato la sua ricerca teatrale approfondendo l'esperienza delle avanguardie del Novecento e dei teatri orientali. Nel 1968, rifiutando ogni forma di teatro come mimesi della realtà, ha fondato il gruppo sperimentale Ouroburos, mettendosi in luce con evocativi spettacoli ricchi di simboli, dal fascino allusivo e di grande raffinatezza formale (Confronto I da J. Synge e R. J. Wilcock, 1968; Ludus da J. Genet, 1970; Signorina Giulia, 1972; Morte della geometria di G. Scabia, 1975; Winnie dello sguardo da S. Beckett, 1978, con musica di S. Bussotti). In seguito ha curato numerose regie per il teatro d'opera (da V. Bellini a W. A. Mozart, da A. Boito a C. Monteverdi). La sua concezione di un teatro totale, di una scrittura scenico-musicale, la ricerca incessante di una metafisica della scena hanno trovato in R. Wagner l'espressione più compiuta: Lohengrin (1983); L'oro del Reno (1987); Sigfrido (1990); Crepuscolo degli dei (1992). Successivamente ha riscosso grande consenso di pubblico nel 1994 con Dido and Aeneas di H. Purcell al Teatro Massimo di Palermo e l'anno seguente con Mefistofele di A. Boito, diretto da Riccardo Muti, al Teatro alla Scala di Milano. Del 1996 è, inoltre, Pelleas et Melisande di C. Debussy all'Opéra de Lille e nel 2001 ha allestito Aida di G. Verdi al Teatro Comunale di Bologna, dando dell'opera una interpretazione in chiave moderna sia per l'avanzata tecnologia della macchina scenica sia per l'utilizzo di proiezioni computerizzate. Degno di nota è l'allestimento de La memoria perduta di F. Scogna (2002) al Teatro dell'Opera di Roma, dove l'uso della proiezione digitale diventa più complesso mostrando nuove possibilità nel campo della scenografia. Tra le realizzazioni più recenti si ricordano: le opere Tristan und Isolde di R. Wagner e Carmen di G. Bizet, entrambe allestite nel 2006 al Teatro dell'Opera di Roma.

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