POLETTO, Piero

Enciclopedia del Cinema (2004)

Poletto, Piero

Stefano Masi

Scenografo cinematografico, nato a Sacile (Pordenone) il 20 giugno 1925 e morto a Roma il 17 giugno 1978. Fornì un contributo importante al cinema di Michelangelo Antonioni in film come L'avventura (1960), L'eclisse (1962), Professione: reporter (1975), rielaborando ambientazioni reali attraverso un'attenta ricerca delle locations in chiave espressiva, e come Deserto rosso (1964) che resta il suo lavoro più significativo, nel quale coinvolse gli elementi scenografici in una raffinata ricerca cromatica, giungendo a ridipingere le facciate delle case e perfino gli alberi.

Figlio del poeta dialettale Ferruccio, seguì i corsi dell'Istituto d'arte a Venezia e studiò poi scenografia teatrale a Milano all'Accademia di Belle Arti di Brera. Successivamente frequentò i corsi di scenografia al Centro sperimentale di cinematografia a Roma e lavorò come assistente di Mario Chiari. Sin dai primi lavori, alternò le ambientazioni fantastiche delle produzioni di genere (peplum, film d'avventura, fantasy) a film di maggior spessore, quasi sempre d'impostazione realista, non di rado ambientate a Milano, dove lavorò al suo primo film importante Nata di marzo (1958) di Antonio Pietrangeli. Nel 1965 P. ideò una Roma del futuro per La decima vittima di Elio Petri e si ritrovò poi coinvolto in una serie di b-movies di fantascienza, genere nuovo per la produzione nazionale, diventando il maggior rappresentante di un gusto 'modernista' del cinema italiano di fine anni Sessanta. Fra gli anni Sessanta e Settanta lavorò spesso per il produttore Carlo Ponti, in film come Amanti (1968) e I girasoli (1970), ambedue di Vittorio De Sica, nella fiaba realista C'era una volta… (1967) di Francesco Rosi e in opere di piccolo e medio budget per le quali mescolò ambienti reali ed elementi ricostruiti. Per Ettore Scola firmò la scenografia di Il vittimista, episodio del film collettivo Thrilling (1965), nel quale interpretò anche il ruolo di un analista. Soltanto occasionalmente lavorò in teatro, collaborando a un Don Carlo (1958) rappresentato al Covent Garden di Londra e a Dommage qu'elle soit une p… (1961) messo in scena a Parigi, entrambi per la regia di Luchino Visconti, per il quale curò, con Mario Garbuglia, anche le scenografie dell'episodio La strega bruciata viva del film collettivo Le streghe (1967). Per la televisione firmò numerosi Caroselli diretti da Luciano Emmer. Colpito da una grave malattia, dovette lasciare la lavorazione del suo ultimo film, Il comune senso del pudore (1975) di Alberto Sordi, completato da Francesco Bronzi. Lavorò inoltre con i registi Zampa, Renato Castellani, Miklós Jancsó, Dino Risi, Pier Paolo Pasolini, Mauro Bolognini, Paolo e Vittorio Taviani, Valentino Orsini.

Bibliografia

N. Roman, Piero Poletto, lo scenografo di Antonioni e De Sica, in Il Friuli e il cinema, a cura di L. Jacob e C. Gaberscek, Gemona 1996, pp. 319-21.

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