BETTI, Pietro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)

BETTI, Pietro

Mario Santoro

Nacque a Mangona, piccolo villaggio nel Mugello, il 28 ott. 1784, da Giuseppe e Apollonia Corsini. Dopo aver studiato lettere sotto la guida del parroco di Mangona, passò nel seminario arcivescovile di Firenze per dedicarsi allo studio delle scienze matematiche. Si recò poi alla università di Pisa, per apprendere la medicina e la chirurgia, allievo di F. Torrigiani e A. Vaccà Berlinghieri. Entrò, dopo la laurea, in relazione di amicizia e di lavoro con uomini.di scienza del granducato e principalmente con Andrea Vaccà e Vincenzo Chiarugi. Nel 1813 fu nominato chirurgo soprannumerario dell'Arcispedale di S. Maria Nuova, nel 1815 chirurgo del brefotrofio degli Innocenti, nel i8iq chirurgo della R. Ruota criminale di Firenze. Nel 1824 gli fu affidato l'insegnamento delle istituzíoni chirurgiche dell'Arcispedale di S. Maria Nuova, succedendo a V. Andreini.

Egli svolse il suo corso dando un notevole impulso allo studio della anaton-ùa patologíca, la cui conoscenza riteneva fosse alla base della teoria chirurgica. Si adoperò anche per la costituzione di un museo di anatomia patologica.

Nel 1825 visitò varie città della Germania, ove ebbe modo di arricchire la propria esperienza, e in Germania tornò poi anche nel 1830. Nel 1828 ottenne, dopo la morte del Badeli, anche la cattedra di anatomia comparata, sino a che il granduca Leopoldo, nel 1834, gli affidò la direzione sanitaria del porto di Livorno. Nel 1835 fece ritorno all'insegnamento in S. Maria Nuova, ma essendosi sviluppata, in quell'anno stesso, una epidemia di colera a Livorno, gli fu affidata dal granduca la direzione sanitaria degli ospedali e dei lazzaretti: B. si affermò non solo come uomo di scienza ma anche come organizzatore. La difesa della salute pubblica rappresentò da quel momento lo scopo principale della sua attività di medico e di innovatore; e la Sovraintendenza generale alla salute pubblica, che più tardi gli fu affidata, coronò il suo appassionato e proficuo lavoro.

Nel 1836 gli fa affidato l'insegnamento di fisiologia e patologia nella scuola medica di Firenze; nello stesso tempo fu nominato sovraintendente alle infermerie degli ospedali di S. Maria Nuova e di Bonifazio.

Molto si adoperò per riordinare la Scuola medica fiorentina, e a lui si deve il ripristino (28 ott. 1836) di tre posti di ripetitore, rispettivamente per l'anatomia, la chirugia e le operazioni chirurgiche, da assegnarsi per pubblico concorso. Incaricato, con motu Proprio granducale del 31 ott. 1839, della redazione di un progetto inteso a coordinare gli studi medico-chirurgici dell'Arcispedale di S. Maria Nuova con l'insegnamento già sanzionato nell'università di Pisa, il B. collaborò alla nascita della scuola medico-chirurgica di complemento e perfezionamento di S. Maria Nuova, istituita il 4 ott. 1840. Con motu proprto granducale del 22 febbr. 1841 gli fuaffidata la direzione della Sovraintendenza di sanità medica interna, incaricata della vigilanza e della coordinazione degli ospedali pubblici e privati e di tutti gli altri stabilimenti sanitari della Toscana: egli poté quindi occuparsi del riordinamento degli ospedali toscani, provvedendo, tra l'altro, alla compilazione di una tabella dietetica per gli ospedali stessi e alla redazione di una statistica nosocomiale.

Il B. fu non soltanto largamente noto in Italia, ma anche apprezzato in Francia, per i suoi numerosi interventi alla conferenza di Parigi, ove fu inviato dal suo governo nel 1851-52: questa conferenza ebbe il merito di aver tentato di coordinare, per la prima volta, i mezzi per una comune difesa contro le più gravi malattie contagiose, e specialmente contro il colera che dilagava quasi incontrastato in Europa. Durante la sua permanenza a Parigi pare che avesse espresso sentimenti liberali: questo fatto, collegato alla posizione da lui assunta durante i moti del 1848-49 (aveva rappresentato il popolo al parlamento toscano), lo fece cadere in disgrazia presso il governo granducale. Fu pertanto abolita la Sovraintendenza medica, pur mantenendo egli la carica di.consultore generale di stato. Tuttavia, ancora nel 1854, in una delle periodiche ricorrenze del colera, gli fu, affidata la direzione di tutti i lazzaretti della Toscana.

L'opera del B. deve essere ricordata non solo per la nuova organizzazione sanitaria da lui data al granducato, per l'istituzione dei periti fiscali d'ufficio e per il collegio superiore di consulenza medicolegale, da lui voluto ma anche perché, grazie a lui, la medicina legale ebbe sviluppo ed efficiente funzione. Morì a Firenze l'11 apr. 1863.

Fra i suoi scritti si ricordano: Sopra una Pretesa sanazione istantanea da congenita sordo-mutità. Voto medico forense dei dott. P. B.,Firenze 1822; Metodo per purificare gli individui e disinfettare le stanze e le robe che hanno servito al ricovero o all'uso delle persone state affette dal cholera' morbus,ibid. 1835; Cenni sul modo dipreservarsi dal cholera e per amministrare i primi e più pronti soccorsi a chi ne cadesse malato,ibid. 1835; Dei mezzi impiegati in Toscana per curare il cholera morbus e impedirne il ritorno: memoria,ibid. 1855; Considerazioni mediche sul cholera asiatico che contristò la Toscana nel 1835-3637-49, con app. e doc., voll. 5, ibid. 1856-58; Dei venti medici morti in Toscana durante l'invasione colerica degli anni 1854-55. Cenni biografici con note, ibid. 1856; Documenti annessi alle considerazioni sul cholera asiatico che contristò la Toscana nelli anni 1835-3637-49, ibid. 1857; Prima appendice alle considerazioni sul colera asiatico comprendente la invasione colerica del 1854, ibid. 1857; Seconda appendice alle considerazioni sul colera asiatico…. comprendente la invasione colerica del 1855, I-II,ibid. 1858; Studi di medicina pubblica, voll. 6, ibid. 1860-62; Sul regolamento universitario nella sua pertinenza medico-chirurgica. Lettere, ibid. 1863 (estr. dalla Nazione,dicembre 1862, gennaio 1863); Sulla proposta governativa di un'unica Farmacopea ad uso del Regno d'Italia. Parere, Firenze 1863.

Bibl.: C. Morelli, Cenni storici sulla vita scientifica dei prof. P. B.,Firenze 1865;B. Sadun, Intorno alla vita di P. B.,Pisa 1880;A. Filippi, La storia della scuola medica chirurgica fiorentina,in Riv. di storia d. scienze mediche,e naturali,XIV (1923), pp. 7-14;F. Leoncini, P. B. e gli studi e ordinamenti di medicina forense in Firenze nella prima metà dei sec.XIX, in Lo Sperimentale,LXXVIII (1924), pp. 337-362;A. Pazzini, Storia della medicina,Milano 1947, II, pp. 438, 474;A. Corsini, P. B.(da alcuni documenti inediti),in Riv. di storia di scienze mediche e naturali, XXXIX (1948), pp. 72-92; Encicl. Ital., VI, p. 834.

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