PIETRO da Milano

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 83 (2015)

PIETRO da Milano

Bernardo Oderzo Gabrieli

PIETRO da Milano. – Ignoti sono gli estremi biografici di «magistro Petro pictore de Mediolano», documentato un’unica volta, insieme al conterraneo Henrigacio, nei conti della castellania di Avigliana, tra l’ottobre del 1393 e il marzo del 1395 (Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Camera dei conti-Piemonte, Conti delle castellanie, art. 2-Avigliana, paragr. I, mazzo 11 [1392-1413], vol. 64, c. 34r): in quell’occasione i due furono multati per ingiurie ai danni del cittadino aviglianese Antonio Cateri (Rondolino, 1901, p. 214).

La presenza di un pittore milanese ad Avigliana alla fine del Trecento fu evocata da Enrico Castelnuovo per spiegare l’indubbio carattere lombardo della decorazione della cappella della Maddalena in S. Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, nei pressi di Torino (1961, pp. 105-107). Tale decorazione faceva parte delle «nove picture», eseguite tra il 1396 ed il 1406, che coinvolsero anche l’antico presbiterio e le cappelle di S. Biagio e della Vergine (Griseri, 1992, p. 18; Romano, 1994, pp. 179 s.). La lacunosa Crocifissione e le quattro scene delle Storie della Maddalena dell’omonima cappella, ipoteticamente attribuite a Pietro e databili al 1400, sono di grande qualità e trovano confronti nei gesti e nelle fisionomie delle figure di Giovannino de’ Grassi, nella semplicità arcaica delle quinte architettoniche delle miniature del Lancelot du Lac e del ms. Lat. 757 della Bibliothèque nationale di Parigi, e in quella vena di vivace espressionismo degli affreschi bergamaschi raffiguranti le Storie della Maddalena, realizzati per la chiesa omonima, e oggi conservati al palazzo della Ragione (Saroni, 1997, pp. 167-169); il resto della decorazione – un velario con simboli antoniani sorretto da angeli – sarebbe invece dovuto a collaboratori più sbrigativi, tra i quali l’alessandrino Giacomo Pitterio (Romano, 1996, pp. 113 s.).

Fonti e Bibl.: F. Rondolino, La pittura torinese nel Medio Evo, in Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la provincia di Torino, VII (1901), pp. 206-235; E. Castelnuovo, Appunti per la storia della pittura gotica in Piemonte, in Arte antica e moderna, IV (1961), pp. 97-111; G. Romano, Giacomo Jaquerio, 1402-1410?, in Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale (catal.), a cura di E. Castelnuovo - G. Romano, Torino 1979, pp. 393-397; A. Griseri, A Ranverso, con Jaquerio, in Theatrum Mauritianum, I (1992), pp. 13-34; G. Romano, Tra la Francia e l’Italia: note su Giacomo Jaquerio e una proposta per Enguerrand Quarton, in Hommage à Michel Laclotte. Études sur la peinture du Moyen Âge et de la Renaissance, Milano-Parigi 1994, pp. 173-188; G. Romano, Da Giacomo Pitterio ad Antoine de Lonhy, in Primitivi piemontesi nei musei di Torino, a cura di G. Romano, Torino 1996, pp. 111-209; G. Saroni, Tra la Lombardia e la Francia: pittori e committenti del Trecento in area torinese, in Pittura e miniatura del Trecento in Piemonte, a cura di G. Romano, Torino 1997, pp. 141-171.

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