AGOSTINI, Pietro Simone

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

AGOSTINI (Augustini), Pietro Simone

Riccardo Allorto

Nato a Roma verso la metà del sec. XVII, fu compositore e maestro di cappella. Nulla si conosce intorno alla sua famiglia, alla sua formazione musicale, ai primi passi della sua attività artistica. Nel 1669 era probabilmente a Milano per la rappresentazione dell'Argia. Le sue opere, alcune delle quali furono, secondo un'abitudine dell'epoca, scritte in collaborazione con altri musicisti, vennero rappresentate a Milano, a Roma, a Bologna, a Venezia, a Genova. Il 22 sett. 1679 fu chiamato a Parma dal duca Ranuccio II Farnese come maestro di cappella e il 6 ottobre dello stesso anno assunse uguale incarico nella chiesa ducale di S. Maria della Steccata, succedendo al vecchio maestro Simpliciano Olivo. Fu cavaliere dello Speron d'Oro.

Morì a Parma il 1 ott. 1680.

I melodrammi dell'A., nel disegno generale e per icaratteri tipici della vocalità, si ricollegano allo stile della scuola veneziana, che in quei decenni si trovava all'apogeo della sua diffusione e fama. Le sue prime opere vennero rappresentate a Milano: nel 1669 l'Argia, su libretto di P. Mauri, musicata in collaborazione con Francesco Rossi, organista in San Celso, e con il monaco cassinense p. Ludovico Busca; nel 1670 Ippolita regina delle Amazzoni, su libretto di C.M. Maggi, anch'essa musicata in collaborazione con L. Busca e Pietro Andrea Ziani. Nello stesso 1670 al teatro Falcone di Genova veniva rappresentato un melodramma, La Costanza di Rosmonda, su libretto di A. Aureli, la cui musica è attribuita all'Agostini. Gli Inganni innocenti ovvero l'Adalinda, melodramma in tre atti, fu fatto rappresentare dagli Accademici Sfaccendati "nell'Ariccia per la villeggiatura dell'autunno l'anno 1673"; esso fu ripreso, con alcuni cambiamenti, a Bologna nel 1675; con l'aggiunta di nuove arie fu poi rappresentato a Milano, al Teatro Ducale, nel 1679. La partitura manoscritta e due copie del libretto a stampa si conservano nella Biblioteca Estense di Modena. Il Ratto delle Sabine, su libretto di G.F. Bussani, fu rappresentato a Venezia al teatro di San Giovanni Crisostomo, nel dicembre 1680, e fu replicato nel 1689 al Teatro Pubblico di Bologna. Probabilmente risale al 1669 La Regina Floridea, su libretto di G. Pancieri, rappresentata al Teatro Ducale di Milano; l'A. ne compose il III atto, mentre il I ed il II furono composti da F. Rossi e da L. Busca. Un rifacimento di quest'opera, intitolato semplicemente Floridea, fu rappresentato a Venezia, al teatro dei SS. Apostoli, nel dicembre 1688.

L'A. scrisse anche: due Oratori, Il Primo e Il Secondo miracolo di S. Antonio, a 4 voci con coro e strumenti, il cui manoscritto e due copie dei libretti a stampa si conservano nella Biblioteca Estense di Modena; numerose cantate che sono conservate in biblioteche di Roma, Modena, Bologna, Dresda, Monaco, Vienna e al British Museum di Londra; composizioni religiose, tra cui un Improperium expectavit a 4 voci che si trovava - prima della guerra - a Berlino, probabilmente autografo, e un Offertorio per tutti li Santi, a 2 voci e basso (Archivio di S. Petronio, Bologna). Una sua fuga Sicut erat a 5voci è stata inclusa, con osservazioni critiche, da C. Paolucci nella sua Arte pratica di Contrappunto, II, Venezia 1765. In edizione moderna è riprodotta l'aria Tu non m'intendi, Amor dall'opera Il Ratto delle Sabine, in M. Zanon, Raccolta di 24 Arie di vari Autori del sec. XVII, Milano 1914, p. 2.

Bibl.: N. Pelicelli, Musicisti in Parma nel sec. XVII, in Note d'archivio, IX (1932), p. 243-244; S. Towneley Worthisthorne, Venetian Opera in the 17th Century, Oxford 1954, p. 77; F. J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1860, p. 30; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 54-55; Encicl. dello Spettacolo, I, col. 180.

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