ALIPRANDI, Pinalla

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALIPRANDI, Pinalla

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Nato a Monza verso la fine del sec. XIII da Rebaldo, si diede alla carriera delle armi, entrando nell'esercito di Azzone Visconti. Nell'aprile del 1329, con una mano di cavalieri viscontei, riconquistò Monza, già occupata dalle truppe di Ludovico il Bavaro, giovandosi anche dell'aiuto portogli dal fratello Martino, e, nel maggio, respinse un tentativo dello stesso imperatore di impadronirsi della città.

Nell'aprile del 1333 condusse seicento fanti viscontei al soccorso di Ferrara, assediata dal legato pontificio Bertrando del Poggetto, e, il 14 del mese, insieme con le truppe scaligere, gonzaghesche e fiorentine, disfece l'esercito papale. Nello stesso anno fu podestà di Bergamo. Nel 1336, sempre a capo di una parte dell'esercito di Azzone, devastò le terre intorno a Piacenza e partecipò all'assedio della città, che capitolò nelle mani dei viscontei. Nel 1339, quando Lodrisio Visconti mosse contro Milano, l'A., come capitano generale dell'esercito di Azzone, gli mosse contro con cinquecento cavalli, ma non riuscì ad arrestarlo al passaggio dell'Adda; a Parabiago, il 21 febbraio, avvenne lo scontro decisivo, terminato con la fortunosa vittoria dell'esercito di Azzone.

Dopo la morte di Azzone (16 ag. 1339), l'A. fu tenuto in disparte da Luchino, e nel 1341 entrò a far parte della congiura ordita contro costui dai Pusterla e da altri nobili milanesi. Scoperta la congiura, l'A., insieme col fratello Martino, fu arrestato, torturato e fatto morire di fame.

Fonti e Bibl.: B. Morigia, Chronicon Modoetiense,in L. A. Muratori, Rer. Italic. Script.,XII, Mediolani 1728, col. 1156; Galvanei de la Flamma Opusculum de rebus gestis ab Azone, Luchino et Iohanne Vicecomitibus,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., XII, 4, a cura di C. Castiglioni, pp. 13, 21; G. Marimonti, Memorie storiche della città di Monza,Milano 1834, p. 169; G. Giulini, Memorie spettanti alla storia... della città e campagna di Milano,V, Milano 1857, pp. 185, 292; B. Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi,I, Milano 1940, pp. 514, 516; A. Noto, La congiura Pusterla,in Archivi,s.2, XX (1953), p. 216; F. Cognasso, L'unificazione della Lombardia sotto Milano,in Storia di Milano,V, Milano 1955,p.282.

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