Pininfarina

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Pininfarina

Livio Sacchi

Società italiana di design e produzione di carrozzerie automobilistiche, fondata nel 1930 a Torino da G.B. Farina detto Pinin Farina (1893-1966). Nel 1961 la società assunse il nome P.; dal 1965 ha sede a Grugliasco (Torino) e dal 1966 è presieduta dal figlio del fondatore, Sergio (Pinin)Farina (n. 1926). Si è progressivamente dotata di un dipartimento per lo studio dell'aerodinamica (1965), di un centro di calcolo e disegno automatico (1967, il primo in Italia) e di un tunnel del vento (1972), passando rapidamente dalla dimensione artigianale a quella industriale e diventando una delle società più note e influenti nel settore a livello mondiale. Le sue attività di ricerca spaziano dal campo dell'aerodinamica a quello della sicurezza attiva e passiva, dalla definizione formale alla sperimentazione tecnologica sui nuovi materiali.

La P. ha disegnato (e, in alcuni casi, prodotto) automobili per Cisitalia (GT 2 porte coupé, 1947), Nash (1952-54), Lancia (Aurelia B20 coupé, 1951; Gamma, 1976), Austin (A40, 1958), Alfa Romeo (dal 1953; si ricordano, in particolare: la Giulietta spider del 1954, la spider 1600 'duetto' del 1966, la berlina 164 del 1987), Fiat (dal 1954 al 1974; si ricorda la 124 Sport spider del 1966), Ferrari (250 GT berlinetta, 1961; GTB 4 Daytona, 1968; GT4 BB, 1971; Testarossa, 1984; F 40, 1987), Peugeot (dal 1955; si ricorda la 504 del 1968 e la 405 berlina del 1987), Cadillac (dal 1958; si ricorda la Allanté convertibile del 1986), BMC (dal 1958 al 1968), Nissan (1965-66), Rolls-Royce (Camargue, 1974), Jaguar (1978), Honda (1984). La P. ha inoltre disegnato prodotti diversi come orologi da polso per Orfina e occhiali da sole per Ratti fra il 1981 e il 1982. Si ricorda anche il treno ad alta velocità ETR 500 disegnato nel 1987 per le Ferrovie dello Stato italiane.

Le automobili più celebri della P. sono state esposte all'interno di importanti mostre, fra le quali si ricordano: Bolide design al Musée du Louvre, Parigi 1970; Car body styling prototypes, partita da Tokyo nel 1977; Die Nutzlichen Künste, Messegelande am Funkturm, Berlino Ovest 1981; Italian Re-Evolution al La Jolla Museum of Art in California, 1982; Dal cucchiaio alla città, Milano 1983. Molte sue automobili fanno inoltre parte delle collezioni permanenti del Museo Alfa Romeo di Arese, del Museo dell'automobile di Torino, del Museo dei trasporti di Lucerna, del Museo dell'automobile di Le Mans, del Museum of Modern Art di New York.

bibliografia

D. Huisman, G. Patrix, L'Esthétique industrielle, Paris 1961.

C. Hughes-Stanton, Transport design, London-New York 1967.

L.J.K. Setright, The designers, London 1976.

M. Frostick, Pininfarina. Architect of cars, London 1977.

D. Merlin, Pininfarina 1930-1980: Prestige and tradition, Lausanne 1980.

A. Alfieri, Tutta la storia di Pininfarina, Milano 1982.

A.T. Anselmi, Le Ferrari di Pininfarina, Milano 1988.

G. Rogliatti, Ferrari e Pininfarina, Torino 1988.

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