Pio XI

Dizionario di Storia (2011)

Pio XI


Papa (Desio 1857-Città del Vaticano 1939). Ambrogio Damiano Achille Ratti fu prefetto della Biblioteca ambrosiana (1907), viceprefetto (1911) e poi prefetto (1914) della Biblioteca apostolica vaticana. Nel 1918 fu inviato in Polonia (dove dal 1919 fu nunzio) e in Lituania quale visitatore apostolico. Cardinale e arcivescovo di Milano (1921), fu eletto al soglio pontificio succedendo a Benedetto XV (1922). La sua volontà di risolvere la questione romana, dopo lunghe trattative, portò alla stipulazione dei Patti del Laterano (1929). P. favorì concordati anche con altri Stati europei tra i quali l’Austria e la Germania (1933). L’atteggiamento neutrale assunto durante il conflitto etiopico (1935-36) fu oggetto di critiche fuori dall’Italia. La posizione di P. mutò dopo i provvedimenti razzisti approvati dal Gran consiglio del fascismo (1938). Inoltre condannò il nazionalsocialismo con l’enciclica Mit brennender Sorge (1937) e il comunismo ateo con l’enciclica Divini Redemptoris (1937). La morte gli impedì la promulgazione di una enciclica che avrebbe condannato con decisione il razzismo e l’antisemitismo. In conformità con la sua convinzione che i fedeli cattolici non dovessero estraniarsi dalla politica che promuove il bene della società, sostenne fortemente l’Azione cattolica, l’unica organizzazione rimasta in vita sotto il regime fascista. Avviò in diversi Paesi extraeuropei la costituzione dell’episcopato indigeno e dedicò una cura particolare alle missioni. Papa intellettuale e umanista, emanò vari documenti sull’educazione del clero, diede un notevole impulso agli studi ecclesiastici e alle istituzioni culturali della Santa Sede.

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