Piogge acide

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

piogge acide

Siglinda Perathoner
Gabriele Centi

Precipitazioni contenenti sostanze acide (principalmente acido solforico, H2SO4, e acido nitrico, HNO3) che diminuiscono il valore del pH sotto quello tipico delle piogge (attorno a 5,5), dovuto all’equilibrio in soluzione tra CO2 e acido carbonico. La diminuzione del pH porta a notevoli effetti negativi, tra i quali la riduzione della biodiversificazione di ambienti lacustri, la riduzione della capacità del suolo di trattenere metalli, il danneggiamento di piante e foreste e il danneggiamento di monumenti e manufatti artistici e di opere edilizie. Per es., il marmo (carbonato di calcio anidro) viene trasformato in gesso (solfato di calcio biidrato) e quindi tende a sgretolarsi; lo stesso vale per gli intonaci e per il cemento, mentre i metalli vengono corrosi. L’effetto è connesso principalmente alle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx) nell’atmosfera. A seguito di vari processi, queste sostanze subiscono reazioni di ossidazione e, reagendo con l’acqua, formano i suddetti acidi, che ricadono a terra con la pioggia. Responsabili di queste emissioni sono le centrali termoelettriche, gli scarichi delle auto e gli impianti di ­riscaldamento, sebbene si sia avuta una progressiva diminuzione di queste emissioni a seguito di legislazioni sempre più severe. La ricaduta, con le piogge, di questi composti chimici può verificarsi anche a notevole distanza dai luoghi dove sono avvenuti i processi di combustione che li hanno generati e si ripercuote pesantemente su tutto l’ambiente.

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