PITTSBURGH

Enciclopedia Italiana (1935)

PITTSBURGH (o Pittsburg; A. T., 130-131)

Piero LANDINI
Salvatore ROSATI
Delphine FITZ DARBY

La seconda città per popolazione dello stato di Pennsylvania, la 10ª in ordine decrescente fra i grandi centri urbani degli Stati Uniti, capoluogo della Allegheny County, a 212 m. s. m., è situata alla confluenza dei fiumi Allegheny e Monongahela, le cui acque formano l'Ohio, il principale affluente di sinistra del Mississippi. Ha clima continentale: la temperatura media annua è di 11°,7; quella del gennaio, di -0°,6; quella del luglio, 23°,9; l'escursione tra minimi e massimi assoluti è grandissima, andandosi da −28°,9 a 39°,4. La nevosità è notevole, pari a 775 mm. annui; le piogge ammontano a 920 mm. all'anno e sono distribuite in ogni mese, ma con prevalenza dei mesi estivi (luglio, 115 mm.). Prevalgono in maniera assoluta i venti di NO. Il primitivo nucleo di Pittsburgh è sorto sullo sperone di confluenza dei fiumi sopra ricordati, nella zona ancor oggi chiamata il Point, divenuto il centro degli affari della grande Pittsburgh. La morfologia del luogo (colline solcate da ampie vallate percorse da fiumi navigabili) si rispecchia chiaramente nella struttura topografica della città, che si è andata estendendo lungo le sponde dei tre fiumi, occupando le zone interposte, ampliandosi anche mercé le numerose aggregazioni territoriali e dei centri vicini, avvenute in più tempi (1837, 1847, 1868, 1874, 1895, ecc.). Nel sec. XX l'aggregazione più importante è stata quella della città di Allegheny (1907), sorta sulla sponda destra dell'omonimo fiume e sull'Ohio, di fronte a Pittsburgh. La popolazione della città è andata aumentando rapidamente: 1565 ab. nel 1800, 15.369 nel 1830, 67.863 nel 1850, 235.071 nel 1880, 451.512 nel 1900, 533.905 nel 1910, 588.343 nel 1920, 669.817 nel 1930 (in queste cifre è inclusa per i censimenti 1830-1900 anche la popolazione di Allegheny City). A monte e a valle di Pittsburgh, lungo le arterie fluviali, è tutto un susseguirsi di centri minori, attratti nell'orbita economica della metropoli. La composizione etnica nel 1930 era la seguente: Bianchi nati da genitori indigeni, 40,6%; Bianchi nati da genitori stranieri, 34,8%; Bianchi nati all'estero, 16,3%; Negri e altre razze, 8,3%. Dei Bianchi nati all'estero (totale di 109.072 individui) i nuclei più importanti erano dati da Italiani (18.156 individui), Polacchi (15.251), Inglesi, Scozzesi, Gallesi e Irlandesi del Nord (14.471), Tedeschi (14.409), Russi (9224), Irlandesi dello Stato Libero (7315) e Cecoslovacchi (6670).

La città ha grande importanza industriale e commerciale; su un totale di 278.591 persone di età superiore ad anni 10, occupate nelle varie attività economiche nel 1930, il 34,4% risultava impiegato nell'artigianato e nell'industria, il 27% nel commercio e nelle comunicazioni. Il numero degli operai occupati nella grande industria è stato di 67.420 nel 1909, di 83.290 nel 1919, di 65.414 nel 1925, di 61.503 nel 1929. La città si trova al centro d'un grandioso distretto industriale: nella contea di Allegheny nel 1929 lavoravano 155.374 operai, che salivano a 227.221 nella cosiddetta Pittsburgh Industrial Area, comprendente anche le contee di Beaver, Washington e Westmoreland. L'industria fondamentale è quella dell'alto forno per la produzione del ferro e dell'acciaio. Con più di 55 alti forni la zona è senz'altro la prima degli Stati Uniti. In tale attività nel 1929 nella contea di Allegheny lavoravano circa 60.000 operai, nella città 15.333 (oltre 30.000 nel 1919). Tale ubicazione e tale sviluppo sono dovuti a cause geografiche ed economiche: il sorgere la città all'incrocio d'importantissime vie d'acqua navigabili (Monongahela, Allegheny, Ohio), che permettono il traffico per il bacino del Mississippi e con i Grandi Laghi, favorendo il trasporto dei minerali di ferro (media di 10-15 milioni di tonnellate all'anno) dai porti di imbarco del Lago Superiore; la costruzione d'una fittissima rete di strade ferrate che hanno fatto della metropoli un centro ferroviario di prim'ordine; la presenza d'imponenti giacimenti di carbone, di cui le maggiori produttrici sono le contee di Allegheny, Washington, Westmoreland, Fayette, in ottima posizione rispetto a Pittsburgh e centri vicini; la facilità di trasporto del combustibile per via fluviale e ferroviaria; la presenza di abbondante gas naturale. Gli stabilimenti sorgono sulle rive dei tre fiumi, attraversati da 16 ponti, lungo i quali sono allineate grandiose opere di scarico dei minerali e del carbone. Per lungo tempo la città è stata chiamata la Smoky City; attualmente Steel City o anche Electric City. È favorita da un'eccellente rete di vie navigabili (attraverso l'Ohio e il Mississippi essa è collegata con New Orleans mediante i servizî della American Barge Line Company); è nodo ferroviario importantissimo con le linee delle Baltimore and Ohio; Pennsylvania; Allegheny and South Sibe; Pittsburgh, Allegheny and Mc Kee's Rocks; Pittsburgh and Lake Eric; Pittsburgh and West Virginia Railroads; è servita dalle linee aeree delle Pennsylvania Air lines e Transcontinental and Western Air, sulla rotta della grande arteria transcontinentale New York-Los Angeles-San Francisco.

Monumenti. - Degli edifici il più notevole è forse l'Allegheny Court House and Gaol (1884-88), disegnato da Henry Hobson Richardson nello stile romanico della Francia meridionale. Vi sono anche parecchie belle chiese: Christ Church, di Halsey Wood, nella maniera romanica del Richardson; la First Baptist, di Cram, Goodhue e Ferguson, in stile gotico; e la cattedrale di S. Paolo (1903-06). Il monumento commemorativo ai soldati, che vuole imitare il mausoleo di Alicarnasso, ha un buon colonnato romano-dorico e un'imponente copertura piramidale a gradini. Il palazzo degli uffici Frick, con vetrate del La Farge, e il teatro Nixon sono anche essi d'interesse architettonico. Il centro culturale e artistico è situato all'ingresso del parco Schenley: comprende l'Istituto Carnegie, la scuola di tecnologia e l'università di Pittsburgh. È un grattacielo di 31 piani, disegnato da Charles Z. Klauder e cominciato nel 1928: ultima parola in fatto di architettura accademica. L'Istituto Carnegie ha nel salone d'ingresso pitture murali di John White Alexander (Apoteosi di Pittsburgh).

Istituti culturali. - L'University of Pittsburgh ebbe inizio, forse fin dal 1780, come Pittsburgh Academy e nel 1787 fu legalmente riconosciuta. Nel 1819 prese il nome di Western University of Pennsylvania; nel 1908 quello attuale di University of Pittsburgh. Nel 1927 aveva 824 professori e 10.207 studenti. L'Istituto Carnegie, fondato da Andrew Carnegie con un dono iniziale di 10 milioni di dollari, cui si aggiunsero altri suoi contributi successivi, possiede una sezione di belle arti, la quale organizza l'unica esposizione internazionale di pittura contemporanea che si tiene periodicamente negli Stati Uniti; possiede anche un museo (monete, medaglie, oggetti di metallo, quadri americani moderni) e una biblioteca di oltre 600.000 volumi (1927). Sono inoltre da menzionare la Scuola di tecnologia, che nel 1927 aveva 335 insegnanti e 6716 studenti; l'università cattolica Duquesne, con scuole di arti liberali, commercio, farmacia, giurisprudenza. L'insegnamento vi è impartito da 104 docenti. L'insegnamento teologico è svolto dall'Allegheny Theological Seminary (1825) e dal Western Theological seminary (1856). Un consiglio direttivo, composto di 15 membri, regola tutta l'istruzione che nel 1927 comprendeva: 17 scuole medie superiori, 1 scuola di preparazione per gl'insegnanti, 6 scuole speciali, 136 scuole elementari, oltre a scuole serali. Vi sono inoltre scuole parrocchiali, che comprendono 11 scuole medie e 78 grade schools. È infine da ricordare che sono numerose le scuole e le accademie private.

Bibl.: T.F. Hamlin, The American Spirit in Architecture, New Haven 1926; F. J. Mather, The American Spirit in Art Painting, New Haven, 1927; G. H. Edgell, The American Architecture of Today, New York 1928.

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