POLTAVA

Enciclopedia Italiana (1935)

POLTAVA (A. T., 71-72)

Giorgio PULLE'
Alberto BALDINI
Sergio VOLKOBRUN

Città dell'Ucraina orientale. Situata alla confluenza della Poltavka con la Vorskla, in zona pianeggiante, a non più di 85 m. di altitudine sul ripiano della Russia centrale. È una città di carattere prettamente meridionale, dalle vie larghe, rettilinee, mentre i dintorni pullulano di piccoli villaggi, contornati di larghe coltivazioni di alberi da frutta. Poltava è un attivissimo mercato per il commercio dei prodotti agricoli, soprattutto dei cereali, di bovini e cavalli. Vi sono alcune industrie e cioè saponifici, concerie di cuoi e pellami, mulini e manifatture di tabacchi. Inoltre è diventata notevole centro culturale, con diversi istituti d'istruzione, fra i quali una scuola agraria sperimentale, con una biblioteca e un museo di storia naturale e di prodotti industriali regionali. A Poltava s'incrociano le due linee ferroviarie Kiev-Rostov sul Don e Charkov-Kremenčug; vi è pure un aeroporto. La popolazione, che agl'inizî del sec. XX contava 60.000 ab., ammontava a poco meno di 100.000 ab. nel 1933, per oltre due terzi Ucraini. Gli Ebrei sono circa 20.000 e poco più di 8000 i Grandi Russi.

Storia. - La città è già ricordata in annali del 1174. Ivi ottenne una vittoria sui polovcy il principe Igor′ Svjatoslavovič. Al tempo della guerra per la Piccola Russia e durante incursioni dei Tatari di Crimea nei secoli XVI e XVII, Poltava fu varie volte devastata. Durante la guerra nordica, il nome di Poltava acquistò rinomanza europea per la vittoria decisiva ottenuta da Pietro il Grande il 27 giugno 1709 (vecchio stile, cioè 8 luglio) sull'armata svedese di Carlo XII. In quel tempo Poltava era una piccola fortezza con una guarnigione di 8000 uomini. La cavalleria russa inseguì gli Svedesi in fuga fino a Perevoločna. Sulla tomba degli Svedesi lo zar piantò una croce di legno fatta da lui stesso. Nel 1796 Poltava entrò nel governatorato della Piccola Russia e nel 1802 divenne capoluogo di governatorato.

Battaglia di Poltava. - Combattuta l'8 luglio 1709 fra gli eserciti russo e svedese, guidati dai rispettivi sovrani. La piazzaforte di Poltava, tenuta da meno di diecimila Russi (fra soldati regolari e abitanti armati), resisteva da tre mesi all'assedio di un corpo svedese, mentre il grosso dell'esercito invasore accampava a poca distanza sotto il comando del re. Le forze di Carlo XII sommavano a 30.000 uomini compreso il corpo d'assedio. Ai primi di luglio lo zar Pietro risolvette di provocare a battaglia gli avversarî, impiegando forze quasi doppie, fra le quali una potente massa di 10 mila cavalli. All'appressarsi delle schiere russe che si arrestano in attitudine difensiva su un pianoro presso la fortezza, Carlo XII ordina audacemente l'attacco con circa 20.000 uomini, puntando con parte delle forze contro la sinistra russa e manovrando con le forze rimanenti per aggirarne la destra. In un primo tempo, i Russi rimasti aggrappati ai trinceramenti hanno la peggio; ma lo zar fa avanzare al contrattacco la cavalleria, che obbliga la linea di attacco svedese a retrocedere, mentre la destra russa (generale Menšikov), intuita la minaccia d'aggiramento, decide di aggirare a sua volta l'ala manovrante nemica, alla quale Carlo XII ordina allora di retrocedere. Delineatasi, così, la vittoria russa, lo zar, utilizzando la propria superiorità numerica, la rende definitiva con l'ordine d'attacco generale. L'esercito svedese rimane distrutto. Questa battaglia è politicamente memorabile perché segnò la fine della potenza militare svedese. Nel campo degl'insegnamenti tattici, conferma il principio che la difensiva, anche in condizioni vantaggiose di numero, si trova in uno stato d'inferiorità di fronte a forze audacemente aggressive (prima fase della battaglia) e per ristabilire le sorti della battaglia deve animosamente contrattaccare.