FERRARI, Pompeo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 (1996)

FERRARI (Ferrarius, Ferrary, Ferreri, Ferreriusz), Pompeo (Pompeio, Pompeius, Pompeiusz)

Jolanta Polanowska

Nacque presumibilmente intorno al 1660 a Roma. Compì gli studi all'Accademia di S. Luca, partecipando ai concorsi di architettura: nel 1678 ottenne il primo premio con il progetto per una Chiesa con edifici annessi e nel 1681, quando il soggetto era un Grande palazzo, vinse nuovamente il primo premio, ma ex aequo (entrambi i progetti si conservano presso l'Accademia di S. Luca: Marconi-Cipriani-Valeriani, 1974).

Nulla è noto della sua attività di architetto precedente al viaggio in Polonia, dove si recò alla fine del XVII secolo al seguito di Stanislao Leszczyński, voivoda di Poznań e futuro re di Polonia, incontrato a Roma nel 1696.

Secondo alcuni studiosi il F. venne chiamato per restaurare il castello di Rydzyna, una piccola località che apparteneva ai Leszczyński. I lavori durarono all'incirca dal 1700 al 1704, ma la distruzione dell'archivio del castello (1707) non permette di definire con certezza l'intervento del F.: gli sono stati attribuiti i restauri dell'ala occidentale, come pure la costruzione di un corpo ovale, mentre, sulla base di alcuni studi archeologici, il lavoro sarebbe da assegnare all'architetto G. S. Bellotti.Fu comunque proprio a Rydzyna che il F. si stabilì; nel 1703 sposò Anna Rozyna Eitner e da lei ebbe sei figli, tra cui Antonio Francesco, che seguì le orme del padre, e Marianna, che sposò lo Scultore Andrzej Schmidt.

L'anno dopo il F. realizzò il progetto della cappella del S.S. Sacramento della cattedrale di Breslavia, su commissione del vescovo Fr. Ludwik. Il lavoro fu però realizzato solo nel .1716-17 dall'architetto J.B. Fischer von Erlach, che, tuttavia, si ispirò alla primitiva idea del F., testimoniata dal disegno, già conservato presso la Biblioteca universitaria di Breslavia, firmato e datato: "Pompeius Ferrarius, Romanus, Architectus Ill[ustrissim]us Pala[tin]us Posnaniensis 1704".

Nello stesso 1704 Stanisiao Leszczyński fu eletto al trono. La fortuna del F. in Polonia continuò anche dopo la deposizione (1709) del suo primo protettore. Nel corso del secondo e terzo decennio del secolo ricevette infatti molte commissioni, soprattutto per edifici religiosi. Nel 1711 a Leszno completò la cappella sepolcrale di W. Gruszczyński nella chiesa dei fratelli boemi di S. Giovanni (attualmente chiesa cattolico-romana). Nel 1714 iniziò a lavorare alla costruzione, terminata nel 1728, della parrocchiale dedicata ai Ss. Pietro e Paolo di Obrzycko, nei pressi di Szamotuły. Tra il 1715 e il 1716 eseguì il progetto per l'altare della cappella dell'Assunzione nella cattedrale di Poznań. Dal 1720 al 1723 completò la costruzione del convento delle monache cisterciensi di Owińska, nei pressi di Poznań, che era stato iniziato nel 1701 dall'architetto G. Catenazzi, ed entro il 1728 riedificò la chiesa di S. Giovanni Battista, annessa al monastero, riutilizzando parti dell'edificio gotico preesistente.

Il 28 marzo 1726 il F. stipulò un contratto con la principessa Teofila Wiśniowiecka e ricevette 7.000 fiorini, oltre a una pensione di 300 fiorini, per l'erezione della cupola della chiesa dei filippini di Gostyń-Głogówko, che diversi architetti della famiglia Catenazzi, prendendo come esatto modello la chiesa veneziana di S. Maria della Salute di B. Longhena (Bassi-Kowalczyk, 1972, pp. 250-262), avevano in più fasi costruito sino al coronamento del tamburo. Nelle proporzioni della cupola e della lanterna il F. rimase sostanzialmente fedele al prototipo veneziano, che invece tradì nella divisione della calotta in otto spicchi, sia esternamente sia all'interno, in luogo della forma sferica, e della ripartizione interna in sedici spicchi, della chiesa del Longhena; nella decorazione e nella sagomatura di alcuni elementi costruttivi introdusse invece caratteri del barocco romano (ibid., p. 255). Nel 1727 nella cattedrale di Gniezno, iniziò a lavorare alla cappella del primate T. Potocki, disegnandone la pianta ovale e progettando anche la decorazione interna, l'altare, la grata e la lapide con la statua del primate, che fu tuttavia eseguita solo dopo il 1743.

Tra il 1728 e il 1735 lavorò al completamento della chiesa dei cisterciensi di La̢d (non lontano da Konin; attualmente chiesa parrocchiale): terminò la navata che era stata costruita da G. S. Bellotti e da G. Catenazzi, vi aggiunse una cupola con lanterna, disegnò anche la decorazione degli stucchi e tre altari laterali. Dal 1729 al 1733 lavorò all'edificazione della chiesa dei riformati di Osieczna, nei pressi di Leszno e nello stesso periodo (1731-32) restaurò il rinascimentale palazzo vescovile di Poznań, su incarico del vescovo J. Tarlo. Tra il 1732 e il 1736 lavorò all'ultimo suo edificio oggi noto, il convento dei filippini di Gostyń-Głogówko, poi portato a termine nel 1748 da J. A. Stier che, nelle stessa località, gli era stato accanto nei lavori per la chiesa nel 1726.

Il F. mori a Rydzyna il 15 maggio 1736 e fu sepolto nella chiesa parrocchiale.

Il F. fu il più importante architetto della Grande Polonia della prima metà del XVIII secolo e influenzò l'architettura polacca, soprattutto quella sacra, introducendovi le forme del barocco romano maturo. Sulla base di confronti stilistici gli sono attribuite: la ricostruzione del corpo della navata della chiesa parrocchiale di S. Stanisław a Wschowa (1725-1726), la cappella della Vergine e l'altare maggiore nella chiesa dell'Incarnazione a Poznań (1726), l'altare principale e il portale d'ingresso di S. Stanisław (attuale parrocchia), sempre a Poznań (1727-1732).

Anche il figlio maggiore del F., AntonioFrancesco, fu architetto. Nacque a Rydzyna e fu battezzato il 17 genn. 1706. Nel 1729 prese la cittadinanza di Poznań, dove, tra il 1730 e il 1732, condusse lavori di riparazione di alcune cappelle della cattedrale.

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