POPPI

Enciclopedia Italiana (1935)

POPPI (A. T., 24-25-26 bis)

Attilio MORI
Odoardo Hillyer GIGLIOLI

Paese e comune della Toscana nella provincia di Arezzo, da cui dista 35 km. verso nord. Il paese sorge sulla sommità di un colle a 437 m. s. m. e 100 sul piano sottostante, lambito al piede dal corso dell'Arno, nel cuore del casentino, di cui storicamente può considerarsi il capoluogo. Lo domina il grandioso castello, costruito nel 1230, già residenza dei conti Guidi, dinasti della regione. Il paese, di civile aspetto, con le vie principali fiancheggiate da portici, conta poco meno di 3000 abitanti, mentre il comune, che si estende su di un'area di 97,32 kmq., ne conta 8911 (censimento del 1931). Centro agricolo notevole per i pregiati prodotti del suo territorio (vino), è anche frequentata stazione climatica estiva per la purezza dell'atmosfera e per il vasto panorama che vi si gode. Ai piedi della collina sulla sinistra dell'Arno è sorta e si va rapidamente sviluppando la borgata di Ponte a Poppi (500 ab.), dove è la stazione ferroviaria della linea Arezzo-Pratovecchio-Stia. A 2 km. a ponente si apre lo storico piano di Campaldino (v.). Fa parte del comune il villaggio di Badia a Prataglia (989 m. s. m.), assai nota stazione estiva. A 10 km. da Poppi nel cuore di una grande foresta di abeti, in località pittoresca si trova il celebre convento d Camaldoli (v.).

Monumenti. - Il castello dei conti Guidi fu cominciato dal conte Simone da Battifolle e continuato dal conte Guido. Fu attribuito dal Vasari a un Iacopo o Lapo tedesco, forse immaginario, da lui supposto padre di Arnolfo di Cambio; il quale avrebbe imitato nel palazzo della Signoria fiorentina appunto questo castello. Pittoresco il cortile con la scala esterna, e sulle pareti gli stemmi dei vicarî e commissarî. Nella cappella sono affreschi della scuola di Taddeo Gaddi. Nel salone sono ora raccolti un dossale robbiano, una tavoletta della scuola del Botticelli e altre opere d'arte. Nella chiesa di San Fedele, la cui fondazione rimonta al sec. X, si conservano una tavola della Madonna di scuola toscana del sec. XIII, e tele di Carlo Portelli, di Antonio Solosmeo, del Poppi, di Iacopo Ligozzi e di Domenico Passignano; nella sacrestia un busto-reliquiario in argento di S. Torello (sec. XVII). Nella chiesa di San Marco c'è un crocifisso ligneo quattrocentesco e quadri del Ligozzi e del Poppi. Del 1631 è la costruzione dell'oratorio della Madonna del morbo a pianta ottagonale e preceduto da un portico. La porta della chiesa della SS. Annunziata è decorata da una lunetta robbiana cinquecentesca; nell'interno è un dipinto del Poppi. Del sec. XIII sono le mura con avanzi di baluardi e torri con quattro porte, una delle quali rimodernata.

Bibl.: E. Repetti, Diz. fisico, storico, geografico della Toscana, IV, Firenze 1841, pp. 565-77; C. Beni, Guida illustrata del Casentino, 3ª ed., Firenze 1908, pp. 275-307; G. Dainelli e G. Poggi, Toscana, Firenze 1924, pp. 220-222; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, Torino 1927, I, pp. 708, 716, 10389.