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fig.

Elaboratore (ingl. laptop e notebook) di dimensioni limitate, massa ridotta e alimentazione autonoma, che ne permettono l’utilizzo in postazione non prefissata (v. fig.). Il p. rappresenta un’importante evoluzione dei personal computer (PC), resa possibile dallo sviluppo delle tecnologie microelettroniche più sofisticate. Un tempo molto più costosi e molto meno prestanti di un normale PC, tali differenze sono andate diminuendo arrivando a livelli trascurabili nei primi anni del 21° secolo. Per ottenere dimensioni e massa ridotte, i p. utilizzano componenti elettronici appositamente realizzati, che rendono quindi i circuiti interni spesso differenti rispetto a quelli dei PC tradizionali. Il p. è tipicamente costituito da due elementi uniti per mezzo di apposite cerniere; quello superiore integra il display ed eventualmente alcuni pulsanti di utilità generale (come quello di accensione), mentre in quello inferiore sono integrati hardware e periferiche generalmente esterne quali, per es., la tastiera, il mouse (sostituito da un apposito dispositivo, sensibile al contatto), i lettori ottici e/o masterizzatori e i dispositivi audio di entrata e uscita. I p. possono essere dotati di tutte le porte di cui è generalmente dotato un elaboratore fisso, quali quella parallela o quelle USB, e di porte disegnate appositamente per i p., quali quelle per la connessione a una docking station o quella per la connessione di una PC card, nota anche come PCMCIA (sigla di personal computer memory card international association). L’alimentazione garantita da batterie ricaricabili rende possibile un’autonomia d’uso dipendente dal tipo di dispositivo e dall’applicazione utilizzata, e comunque dell’ordine di grandezza di qualche ora.

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