premio Ciò che si riceve come ricompensa e in riconoscimento dei propri meriti.
Il concetto di p. acquista un significato critico, da un lato in sede pedagogica, dall’altro in sede di etica e di teologia morale. Su quest’ultimo piano il problema del p. è corrispettivo a quello della pena o punizione, concepiti l’uno come necessariamente consecutivo al comportamento virtuoso, l’altra a quello opposto. Questo modo di concepire il p. della virtù è caratteristico di ogni concezione etico-religiosa che prospetti una soluzione escatologica dei problemi della vita, e attribuisca quindi a un giudizio finale il compito di assicurare ai virtuosi il p. oltremondano. Lo sviluppo della coscienza morale oppone peraltro, a questo modo di vedere, che il comportamento virtuoso non deve essere adottato in vista del p., ma per sé stesso. Ne deriva allora
Tra i maggiori premi letterari italiani, il più antico è il P.
Già praticati da secoli (basti pensare alle gare poetico-musicali delle Olimpiadi, o a quelle in uso nelle gilde e nelle confraternite nel Medioevo, o tra i