PRIMO de RIVERA y ORBANEJA, Miguel, marchese di Estella

Enciclopedia Italiana (1935)

PRIMO de RIVERA y ORBANEJA, Miguel, marchese di Estella


Generale e uomo politico spagnolo, nato a Cadice l'8 gennaio 1870, morto a Parigi il 16 marzo 1930. Era nipote del generale Fernando Primo de Rivera y Sobremonte, primo marchese di Estella (1831-1921) che aveva avuto parte importante nella storia spagnola al momento della restaurazione dei Borboni nella persona di Alfonso XII, e aveva percorso una brillantissima carriera. Anche la carriera di Miguel fu rapidissima: uscito dall'Accademia militare di Madrid nel 1888, nel 1897 era tenente colonnello, dopo essersi segnalato nei fatti d'arme di Cuba e delle Filippine; e dopo le campagne marocchine del 1909, 1911, 1913, era generale di divisione. Governatore di Cadice nel 1915, e poi successivamente capitano generale di Valenza, di Madrid e della Catalogna, ricopriva quest'ultima carica quando nel settembre 1923 compieva il suo colpo di stato: lanciato un proclama al paese (13 settembre) intimò al ministero Garcia Prieto di ritirarsi e, ottenuto il pieno appoggio dal re Alfonso XIII, costituiva un direttorio, composto da sette generali e un ammiraglio (15 settembre). Le Cortes furono immediatamente sciolte. P. d. R. che giustificava la sua azione con le condizioni critiche in cui versava allora la Spagna (disordini interni, gravità del problema catalano, questione marocchina) e con l'impotenza dei governi parlamentari a risolverli, si accinse a un'opera di riordinamento interno, combattendo le opposizioni con molto rigore; e la sua posizione fu, per un momento, rafforzata dal fatto ch'egli riuscì, nel 1925-26, a por termine a quella questione marocchina (v. marocco) che aveva avuto così gravi ripercussioni sulla vita pubblica spagnola, dopo il disastro di Melilla del 1921.

Sennonché egli non riuscì a dare stabile base alla sua azione e a svincolare il suo governo dal carattere puramente militare che aveva avuto all'inizio: esigenza tanto più sensibile in quanto già nel settembre 1926 si aveva un aperto e grave contrasto fra P. d. R. e il corpo degli ufficiali di artiglieria. P. d. R. che nel dicembre 1925 aveva sostituito al direttorio un ministero, in cui erano in prevalenza numerica personalità non militari (sempre restando effettivamente il potere nelle mani di P. d. R.), tentò bensì di crearsi più larghe basi di governo, fondando nel 1927 quella Unión patriótica che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto assicurargli l'adesione delle masse; ma il tentativo fallì, poiché la Unión all'atto pratico non ebbe forza né coesione. E intanto continuava, asprissima, l'opposizione dei vecchi partiti, e soprattutto del ceto intellettuale e della massa operaia; e nello stesso esercito, al cui appoggio era legata la fortuna di P. d. R., si palesavano crepe sempre più gravi. Egli riuscì bensì a reprimere la cospirazione militare di Valenza, nel 1929; ma ormai aveva perduto il suo ascendente. Abbandonato anche dal re Alfonso XIII, il 28 gennaio 1930 si ritirò dal potere, prendendo dimora a Parigi.