EDOARDO, principe di Galles

Enciclopedia Italiana (1932)

EDOARDO, principe di Galles (detto il Principe Nero)

Reginald Francis Treharne

Figlio maggiore di Edoardo III, nato a Woodstock il 15 giugno 1330. Divenne conte di Chester nel 1333, duca di Cornovaglia nel 1337 e principe di Galles nel 1343. Accompagnò suo padre in Francia nel 1346, acquistandosi grande fama a Crécy, e prese pure parte alle spedizioni del 1349 e del 1350. Nel 1355 diresse un'incursione anglo-guascone nella Linguadoca, attraverso l'Armagnac, Comminges e Tolosa, riportando una ricca preda, senza incontrare seria opposizione. L'anno dopo invase il Périgord, il Limosino, La Marche, il Berry e la Turenna. Presso Poitiers un esercito francese di 50.000 uomini, al comando del re Giovanni, gli si parò contro, ma E. con i suoi 7500 uomini, lo distrusse (14 settembre), facendo prigioniero lo stesso re. Arrivato a Bordeaux il 2 ottobre, concluse una tregua e ritornò nel 1357 in Inghilterra. Egli comandò una divisione dell'esercito inglese durante la campagna del 1359-60 e condusse i negoziati per i trattati di Bretigny e di Calais nel 1360.

Il 10 ottobre 1361 sposò sua cugina Giovanna, contessa di Kent, vedova di Tommaso, lord Holland. Nel luglio 1362 fu fatto principe di Aquitania e di Guascogna, ma nell'assumerne il governo, urtò i sentimenti dei suoi sudditi, specialmente con la preferenza dimostrata da lui ai funzionari inglesi e col suo governo centralizzatore. Nel 1366 promise a Pietro il Crudele, re di Castiglia espulso da suo fratello Enrico di Trastamare di rimetterlo sul trono: Pietro avrebbe pagato il costo della guerra. Nel marzo 1367 E. invase la Castiglia, sconfisse i mercenarî francesi a Nájera (3 aprile) e ristabilì Pietro; ma Pietro si rifiutò di pagare i suoi debiti, ed E. ritornò a mani vuote in Guascogna, con l'esercito decimato dalle malattie e con la propria salute rovinata. Il tentativo fatto da lui nel 1368 di estinguere i suoi debiti coll'imporre una tassa di focatico (Hearth-tax) sui suoi sudditi, portò il malcontento dei Guasconi al colmo. I nobili Guasconi si appellarono a Carlo V di Francia, e il 25 gennaio 1369 Carlo chiamò E., come suo vassallo, a Parigi per sottoporsi a un giudizio. E. rispose con arroganza e, benché incapace di reggersi a cavallo, iniziò nell'aprile le ostilità. La Guascogna insorse, Carlo invase l'Aquitania, e la gelosia del fratello di E., Giovanni di Gaunt, ostacolò l'arrivo dei rinforzi dall'Inghilterra. Il vescovo di Limoges fece arrendere a tradimento la sua città, ma E. si vendicò col prendere d'assalto Limoges e col massacrarne gli abitanti. Costretto dalla malattia a ritornare in Inghilterra nel 1371, E. rinunziò l'anno dopo alla Guascogna e all'Aquitania. Un po' rimesso in salute, prese parte alla politica inglese, opponendosi a Giovanni di Gaunt e agli anticlericali, e portando la domanda di riforme amministrative davanti al Buon Parlamento (1376), ma il male lo riprese e lo ridusse a morte l'8 luglio 1376. Le miniere di stagno da E. organizzate in Cornovaglia e nel Devon e i grandi stock-farms da lui impiantati nel Cheshire e altrove sono interessanti esperimenti economici fatti su larga scala nel Medioevo; ma ciò che ne fu ricavato fu speso in guerre, e le imposte impedirono il taglio delle foreste per la coltivazione del terreno nel Cheshire, causando la sfortunata rivolta del 1353.

Bibl.: J. Moisant, Le Prince Noir en Aquitaine, Parigi 1894; T. F. Tout, The Pol. Hist. of England, 1216-1377, Londra 1905; P. Dunn Pattison, The Black Prince, Londra 1910; E. C. Lodge, Gascony under English Rule, Londra 1926; M. Sharp, in T. F. Tout, Chapters in the admin. Hist. of Medieval England, V, Manchester 1930; H. J. Hewitt, Medieval Cheshire, Manchester 1929.

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