PROBABILISMO

Enciclopedia Italiana (1935)

PROBABILISMO

Agostino TESTO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO

. Teologia morale. - Sistema di teologia morale, che sostiene la liceità di un'azione, la quale abbia in suo favore un'opinione sodamente probabile, cioè basata su ragioni intrinseche ed estrinseche tali da meritarsi l'assenso di una persona prudente. Per tale asserzione il probabilismo si basa sui due seguenti principî: "la legge dubbia non obbliga", e: "una legge diventa dubbia, quando sussiste contro di essa un'opinione veramente probabile". Ragione del primo principio è che da una legge dubbia non può provenire un obbligo certo, non potendo l'effetto superare la sua causa; ragione del secondo è che la certezza è incompossibile con la vera probabilità del contrario.

L'applicazione però del probabilismo è limitata al caso in cui si tratta della sola liceità di un'azione; viene esclusa, quando esiste la necessità di ottenere un determinato effetto, o l'obbligo di evitare un danno o un pericolo; poiché in questi casi è dubbia non l'obbligazione, e quindi la liceità dell'azione, ma il suo valore ed efficacia. Perciò, p. es., il medico deve applicare il rimedio più sicuro che può avere; il sacerdote deve seguire la sentenza più sicura nell'amministrazione dei sacramenti; il giudice deve sentenziare secondo la maggiore verosimiglianza; il cacciatore non può sparare, se dubita che dietro la siepe vi sia una persona. Il probabilismo non intende consigliare di accontentarsi nel morale dello stretto necessario, andando sempre ai confini del lecito; esso è destinato specialmente ad aiutare il confessore, che deve sapere dove si trovi il confine dell'obbligatorio, per non imporre doveri non esistenti.

Sebbene l'idea probabilista si riveli già in talune espressioni dei Padri e dei dottori del Medioevo, la chiara formulazione del probabilismo si ebbe però più tardi, nei secoli XVI-XVII, iniziata dai teologi domenicani di Salamanca (Bartolomeo da Medina, ecc.). Fino alla metà del sec. XVII quasi tutti i teologi professarono il probabilismo; in seguito esso fu acremente combattuto, specialmente dai giansenisti e dai nemici dei gesuiti, giacché quest'ordine diede aperta e attiva adesione a tale sistema. Prestarono facile arma all'impugnazione certi errori di taluni autori probabilisti; ma con il progresso della scienza teologica, con l'intervento di alcune decisioni pontificie (Alessandro VII, Innocenzo XI e Alessandro VIII), e cadute le prevenzioni ed esagerazioni politiche e partigiane, il probabilismo si fece sempre più strada, e oggi conta i più grandi consensi nelle scuole cattoliche.

Bibl.: L. v. Pastor, St. dei papi, trad. it., XIV, i: Alessandro VII, capo 5°, par. 7; G. Bucceroni, Institut. Theol. Moralis in comp. redactae, I, Roma 1930; V. Frins, De actibus humanis, parte 3ª, Friburgo in Br. 1911.

Gnoseologia. - Dal punto di vista gnoseologico, il probabilismo è una dottrina intermedia tra dogmatismo e scetticismo, asserente che non è possibile aver conoscenza oggettivamente sicura della realtà, ma che il conseguente scetticismo può essere evitato mediante la discriminazione delle conoscenze più probabili da quelle meno probabili. La forma classica di tale concezione è quella elaborata dalla cosiddetta "nuova Accademia" per opera di Arcesilao (v.) di Pitane e soprattutto di Carneade (v.). Quest'ultimo, negando che qualsiasi "rappresentazione" possa veramente costringere all'"assenso", e cioè al riconoscimento sicuro della sua rispondenza al reale, ammette tuttavia che alcune tra esse abbiano la capacità di "persuadere", in pratica, a tale riconoscimento: e sono appunto queste rappresentazioni "persuasive" quelle che Cicerone rende nel suo linguaggio con l'attributo di probabiles (nel senso originario di "approvabili"), determinando così l'origine del termine "probabilismo". Nell'età moderna, l'atteggiamento probabilistico si è rinnovato in scettici come Montaigne e Hume; mentre in altri (come, per es., in Cournot) si è complicato col diverso problema concernente la "probabilità" delle circostanze accidentali e il suo calcolo, quale legge del caso interferente nella legge della causa.

Bibl.: F. Mentré, Cournot et la renaissance du probabilisme au XIXe siècle, Parigi 1908.