PROPAGANDA FIDE

Enciclopedia Italiana (1935)

PROPAGANDA FIDE

Giuseppe Monticone

. La Sacra congregazione "de propaganda fide" è il dicastero pontificio nel quale si concentra la direzione e il governo generale dell'attività missionaria cattolica nel mondo; risale a Gregorio XV, il quale con la bolla Inscrutabili divinae (22 giugno 1622) risuscitò la congregazione "super negotiis Fidei et Religionis Catholicae", la cui istituzione era stata decisa il 6 maggio 1599 da Clemente VIII nell'udienza concessa al cardinale Giulio Antonio Santori, e che ebbe però brevissima vita. Prima di essa era naufragata, per opposizione di Filippo II e del Consiglio delle Indie, una commissione cardinalizia per le Indie Orientali e Occidentali, nominata da Pio V nel concistoro del 23 luglio 1568 insieme con un'altra commissione incaricata di richiamare gli eretici alla fede cattolica. Il nuovo dicastero di Propaganda, per cui la Chiesa, all'indomani della Riforma protestante, riaffermava il carattere universale della sua missione apostolica, ereditava pure il compito della cessata Congregazione "de rebus Graecorum", istituita da Gregorio XIII il 10 giugno 1573.

Mirando essenzialmente a propagare e difendere la fede, e a richiamare all'unione con Roma gli orientali dissidenti, la Propaganda attese ad affrancare le missioni da soverchie ingerenze politiche e dagl'interessi materiali delle potenze coloniali. Inoltre, anche derogando da certi privilegi di ordini religiosi pur benemeriti delle missioni, si accinse a coordinare tutte le attività missionarie, divenute così in sua mano uno strumento, per fondare, nei tetritorî da essa dipendenti, una salda organizzazione ecclesiastica retta da una gerarchia indigena, secondo il metodo tradizionale della Chiesa. Da ciò l'impulso dato ai seminarî indigeni e l'effettiva vigilanza esercitata sui collegi cosiddetti nazionali in Roma, e su numerosi altri, specialmente nei paesi soggetti al proselitismo protestante.

A parte lo slancio impresso alla diffusione del messaggio cristiano, la congregazione diede incremento a esplorazioni geografiche a scopo di penetrazione missionaria e di studio scientifico, etnologico e linguistico, alla erezione di "studî" di lingue orientali presso gli ordini religiosi e di istituzioni scolastiche d'ogni grado, particolarmente nei villaggi e nelle regioni più inospitali, all'assistenza sanitaria degl'indigeni e alla profilassi dei morbi endemici, alle costruzioni sacre e profane con particolare adattamento all'arte locale. È pure da ricordare l'attività di Propaganda in favore della liberazione degli schiavi cristiani, e le frequenti istruzioni ai missionarî per la salvezza dell'infanzia e della vecchiaia, e per la lotta contro la tratta delle donne e contro la coltivazione e l'uso dell'oppio. Dalla Stamperia poliglotta di Propaganda Fide (aperta nel 1626, cessata nel 1907) si diffusero, in buona parte gratuitamente, opere filologiche, liturgiche, apologetiche, relazioni di viaggi, ecc.; e nel Collegio Urbano di Propaganda Fide (fondato verso il 1605 dal prelato spagnolo G.B. Vives, eretto poi da Urbano VIII nel 1627 e incorporato nella Sacra congregazione nel 1641) vennero, e sono tuttora, addottorati giovani d'ogni parte del mondo. Gran parte delle iniziative missionarie, specialmente nei secoli XVII e XVIII, furono direttamente sussidiate da Propaganda.

L'organizzazione interna è rimasta sostanzialmente immutata. Un cardinale prefetto dirige, con amplissimi poteri, la sacra congregazione (attualmente composta di 25 cardinali), presiede le congregazioni generali, i congressi settimanali e il congresso economico. L'archivio, con annesso laboratorio di restauro, conserva i documenti dal 1622 in poi, ed è aperto agli studiosi. La biblioteca, di circa 100.000 volumi, riceve oltre 300 periodici dalle missioni. La competenza di Propaganda si estende (Codex iur. can., can. 252) all'erezione di missioni, alla nomina dei rispettivi ordinarî, alla scelta e mutazione del personale, all'approvazione di concilî e sinodi, alla trattazione di tutti gli affari ecclesiastici, salvo quelli spettanti alla fede, ai riti e alle cause matrimoniali.

Ne dipendono direttamente i collegi e le sodalità esclusivamente missionarie, come pure i membri di altre non esclusivamente tali, ma solo in quanto missionarî; indirettamente, attraverso gli ordinarî, tutto il personale delle missioni. Al 30 giugno 1933 si contavano: sacerdoti 16.057 (di cui 5931 indigeni), fratelli 7305, suore 38.504; ausiliarî laici d'ambo i sessi (catechisti, maestri, medici, ecc.), 135.883. Totale: 197.749.

Delle numerose opere di cooperazione (religiosa, scientifica, economica, ecc.) dei cattolici per le missioni, alcune dipendono direttamente da Propaganda. Al consiglio superiore (internazionale) della Pontificia opera della propagazione della fede e a quello della Pontificia opera di S. Pietro apostolo presiede il segretario di Propaganda.

La giurisdizione territoriale è ora limitata quasi soltanto alle missioni tra pagani e infedeli, e si esercita sui latini (mentre i patriarcati e le diocesi dei diversi riti orientali dipendono dalla S. Congregazione per la Chiesa orientale, e dalla S. Congregazione concistoriale dipendono le diocesi di diritto comune, come pure quelle di "padroado" portoghese, i cui vescovi sono però nominati dalla S. Congregazione degli affari ecclesiastici straordinarî). Tale giurisdizione comprende: alcuni paesi d'Europa, quasi tutta l'Asia e l'Africa, varî territorî delle Americhe e l'Oceania, abbracciando così 497 circoscrizioni, cioè un patriarcato, 28 archidiocesi, 71 diocesi, 4 abbazie nullius, 261 vicariati apostolici, 100 prefetture apostoliche, 32 missioni sui iuris (30 giugno 1934). Esse fanno capo, quasi tutte, ai delegati apostolici, i quali o dipendono da Propaganda (Indocina, Cina, Giappone, Africa [per i possedimenti inglesi], Sud Africa, Congo Belga, Australasia), ovvero, pur dipendendo da altri dicasteri, ricevono da Propaganda istruzioni e facoltà per le missioni esistenti nei rispettivi territorî, come lo ricevono anche talune nunziature apostoliche. Il totale dei cattolici (30 giugno 1933) è di 16.617.670.

Bibl.: I dati statistici sono attinti all'archivio della S. Congregazione di Propaganda Fide (Rapporti degli Ordinarî, 30 giugno 1933; Schedario statistico, 1934). Manca una storia di Propaganda. Per informazioni storico-giuridiche, cfr. A. Castellucci, Il risveglio dell'attività missionaria e le prime origini della Sacra Congr. de Propaganda Fide, in Le conferenze al Laterano, marzo-aprile 1923, Roma 1924; Fredegando d'Anversa (Calley), La Sacra Congr. di Propaganda Fide per l'incivilimento dei popoli (VI Congr. antischiav. nazion.), Roma 1928; v. inoltre la bibl. cit. in B. Arens, Handbuch der katholischen Missionen, Friburgo in B. 1925, pp. 2-16 e passim; J. Schmidlin, Catholic Mission Theory (trad. di Katholische Missionslehre in Grundriss), Techny Ill. 1931, passim. Per la giurisdizione territoriale, cfr. Testo atlante illustrato delle Missioni cattoliche (a cura dell'Agenzia Internaz. "Fides": collaboratori: J. Considine, G. Monticone, L. Visintin), Novara 1932; J. Thauren, Atlas der katholischen Missions-geschichte, Mödling (Vienna) 1933; A. Boucher, Petit Atlas des Missions Catholiques, 2ª ed., Parigi 1933. L'ultima statistica di Propaganda (secondo i dati dell'archivio, 30 giugno 1932) fu redatta e edita da G. Monticone, in Le Monde Missionnaire (par l'Oeuvre Pontif. de la Propagation de la Foi), Parigi 1934. Per l'archivio di Propaganda, cfr. l'inventario (incompleto) edito da Šmurlo, Rossija i Italija, IV, Leningrado 1927.