BALBO, Prospero

Enciclopedia Italiana (1930)

BALBO, Prospero

Eugenio Passamonti

Uomo politico, nato a Torino il 1° luglio 1762, morto ivi il 14 marzo 1837. Figlio adottivo del Bogino che ne aveva sposato l'ava, ne fu l'erede spirituale. Sostenne appena laureato (1781), la supremazia dello Stato sulla Chiesa, incontrando, per ciò, fierissima lotta dalla curia di Torino che con lui voleva fosse censurata l'università torinese. Fu prediletto dal padre Beccaria, il fisico. Nominato decurione, riordinò le finanze della sua città; e, nello stesso tempo, fu uno dei fondatori dell'Accademia delle scienze. Vì eccelse per lavori statistici ed economici. Fu inviato nel 1796 a Parigi da Vittorio Amedeo III come ambasciatore. Arrestato il 6 dicembre 1798 fu, dopo pochi giorni, liberato e raggiunse il suo re. Gli fu fatto carico di non avere sapientemente difeso il Piemonte. Nel 1799 tutelò la sua patria contro l'Austria. L'impero lo trovò a vita privata in Firenze, dedito alla educazione dei figli: ma Napoleone lo volle nel 1806 a capo degli studî in Piemonte. Il B. accettò, sicuro di servire così il suo paese. La restaurazione gliene fece colpa e nel 1815 lo allontanò da tutte le cariche, quantunque gli alleati lo avessero voluto nel Consiglio di reggenza. Vittorio Emanuele I, persuaso dal Vallesa, lo richiamò per riordinare le finanze; poscia lo inviò ambasciatore in Spagna; nel 1819 lo fece ministro della Pubblica Istruzione, nel 1820, degl'Interni. Il B. combatté il gesuitismo, negli studî; la reazione, nell'amministrazione. Ma, per troppi riguardi, la sua opera fu vana, e nel 1821 non ebbe la forza d'imporsi al sovrano. Carlo Felice non gli perdonò il progetto di costituzione da lui sottoposto a Vittorio Emanuele I l'11 marzo 1821. Il B. si consacrò, nel decennio 1821-1831, agli studî come presidente dell'Accademia delle scienze. Carlo Alberto lo pose a capo della sezione di finanze del Consiglio di stato, ma il B., stanco, se ne dimise nel 1834. Fu più scienziato che politico: gli mancò l'animo di attuare le sue idee, temendo i tempi nuovi, che pur aveva previsti.

Bibl.: F. Sclopis, Notizie della vita del conte P. B., Torino 1847; E. Passamonti, in C. B. e la Rivoluz. del 1821 in Piemonte, Torino 1923.

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