Psoriasi

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Dermatosi di origine genetica, largamente diffusa, caratterizzata da chiazze circoscritte eritematosquamose, con squame spesse, biancastre o grigiastre, facilmente sanguinanti in seguito al grattamento (segno di Auspitz). Le lesioni possono essere localizzate in qualsiasi distretto cutaneo e interessare anche le mucose. La malattia colpisce entrambi i sessi a qualsiasi età.

Nell’eziologia svolgono un ruolo preminente fattori genetici e fattori ambientali (nei climi tropicali la prevalenza della malattia è inferiore rispetto ai climi freddi o temperati). Favoriscono la malattia gli stress psicologici, i traumi cutanei, le infezioni batteriche, alcuni farmaci (antimalarici, beta-bloccanti ecc.), il diabete mellito. In gravidanza si osserva spesso un miglioramento della malattia.

Si distinguono varie forme di p.: a) p. volgare: le lesioni sono costituite da chiazze di ipercheratosi ed eritema, variabili per numero, sede e dimensioni. Vengono così a distinguersi alcune varianti: per es., la p. guttata, caratterizzata da piccole lesioni sul tronco e gli arti, frequente nei bambini, e, soprattutto, la p. in placche, che presenta lesioni elettivamente localizzate a gomiti, ginocchia, superficie estensoria degli arti, regione sacrale e cuoio capelluto: le placche possono essere di notevoli dimensioni, sono fortemente ipercheratosiche, dure e infiltrate. Il decorso è cronico con fasi di remissione e riaccensione della malattia; b) p. artropatica, nella quale si manifesta associata alla p. una artropatia infiammatoria localizzata elettivamente alle piccole articolazioni della mano e del piede, alla colonna e in sede sacroiliaca. L’artropatia esordisce acutamente con dolore, tumefazione, arrossamento nella sede colpita; c) p. pustolosa, caratterizzata dalla presenza di pustole amicrobiche e di cui esistono forme generalizzate e forme localizzate.

La terapia viene attuata sia per via sistemica (corticosteroidi, citostatici, retinoidi aromatici) sia per via topica (corticosteroidi, acido salicilico, catrame ecc.). Infine, è praticata fotochemioterapia basata sull’impiego di psoralene e raggi ultravioletti (PUVA).

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