PTERIDOFITE

Enciclopedia Italiana (1935)

PTERIDOFITE

Adriano FIORI

. Sono una suddivisione delle Embriofite asifonogame; il nome trae origine da Pteris, uno dei principali generi di Felci. Nell'antica divisione delle Crittogame rappresentavano il gruppo più evoluto, anche per la differenziazione di organi e tessuti, e, poiché il sistema conduttore è formato di veri vasi, furono anche chiamate Crittogame vascolari.

Presentano un'alternanza di generazione, che si attua mediante un apparato vegetativo sessuato (gametofito) assai ridotto, detto protallo (donde anche il nome di Protallogame) e un apparato agamo (sporofito), assai sviluppato, che costituisce la pianta che abitualmente cade sotto i nostri occhi. Il protallo porta organi sessuali femminili (archegonî) e maschili (anteridî); la fecondazione si opera mediante spermî cigliati, muoventisi in mezzo liquido, i quali, penetrando per il collo dell'archegonio sino all'oosfera, ne provocano la fecondazione e quindi lo sviluppo dell'embrione. Dall'embrione ha origine lo sporofito, che è un cormo trimembro, che sulle foglie produce sporangi (sporoteche) di varia forma secondo i gruppi, e dentro delle spore che alla loro volta daranno il protallo, chiudendosi così il ciclo della generazione alternante.

Nelle Pteridofite non si hanno fiori, benché talora la porzione sporangifera dello sporofito assuma la conformazione e l'apparenza dei fiori delle Gimnosperme. Tale rassomiglianza apparisce ancora maggiormente nelle Pteridofite eterosporee, nelle quali si hanno sporangi differenziati; gli uni (macrosporangi) con macrospore, che daranno protalli femminili; gli altri (microsporangi) con microspore producenti protalli maschili.

La differenza dalle Gimnosperme in questo caso sta soltanto nel fatto, che in queste la macrospora si sviluppa sulla pianta (sporofito) dando qui luogo al seme contenente l'embrione; nelle Pteridofite eterosporee, invece, la macrospora si stacca dalla pianta (sporofito) e conduce vita separata sino alla formazione dell'embrione, benché talora questo sia privo di clorofilla e perciò si nutra con sostanze di riserva della macrospora o per il tramite di un micelio fungino simbionte. Manca nelle Pteridofite il seme vero e proprio, perché è supplito dalla macrospora, che può svernare; nelle Cycadofilicinae (gruppo conosciuto solo dai resti fossili) si avevano però macrospore che rimanevano attaccate alla pianta sino alla formazione dell'embrione e quindi identiche agli ovuli delle Gimnosperme. Il gametofito (protallo) può essere laminare (Polipodiacee ed affini), tuberiforme (Ofioglossacee), ramificato (Equisetacee), di forma irregolare e varia (persino filiforme) nelle Licopodiacee, ridotto a una massa cellulare aderente al tegumento o rappresentato da poche cellule nelle Selaginellacee e Idropteridi. Le Pteridofite comprendono 157 generi e circa 6450 specie, distribuite su tutto il globo. Il loro sistema di classificazione è il seguente:

Classe I - Licopodine: Fam. Licopodiacee; Selaginellacee.

" II - Psilotine: Fam. Psilotacee.

" III - Equisetine: Fam. Equisetacee.

" IV - Isoetine: Fam. Isoëtacee.

" V - Filicine: Fam. Ofioglossacee; Marattiacee; Osmundacee; Schizeacee; Gleicheniacee; Matoniacee; Loxsomacee; Imenofillacee; Dicksoniacee; Tirsopteridacee; Ciateacee; Polipodiacee; Parkeriacee; Marsiliacee; Salviniacee; Azollacee.

Oltre alle Pteridofite attualmente viventi, numerosi resti fossili degli strati paleozoici (Silurico, Denovico, Carbonico, Permico) hanno permesso di ricostruire i caratteri, almeno in parte, di alcuni gruppi che vissero in quelle lontane epoche. Tali vegetali, che formarono in gran parte il carbon fossile, hanno speciale interesse per la filogenesi delle Gimnosperme. Le Lepidodendracee e le Sigillariacee della classe delle Licopodine erano arboree, con accrescimenti secondarî del fusto, con micro- e macrospore, sviluppanti (per quanto si conosce) il protallo unito alla macrospora. Le Calamariacee erano simili alle Equisetacee, per lo più anch'esse arboree, con accrescimenti secondarî in grossezza e sporangi con 1 0 2 forme di spore. Le Cicadofilicine erano molto affini alle Cicadacee per la struttura del fusto e per i macrosporangi simili a semi, ma la fecondazione e la formazione dell'embrione pare avvenisse dopo che si erano staccate dalla pianta; per le foglie però si avvicinavano alle Marattiacee. Infine le Psilotine erano Pteridofite meno evolute delle attuali, perché in alcune nello sporofito non si ha differenziazione tra le foglie, il fusto e le radici, e in altre si trovano foglie ridotte ricordanti quelle delle Licopodine. Sarebbero queste tra le primissime Pteridofite comparse, ma la mancanza di resti fossili non ci permette di stabilire la precisa derivazione dalle Tallofite; come, viceversa, è ben dimostrata quella delle Gimnosperme dai suddetti gruppi scomparsi di Pteridofite. Secondo le opinioni prevalenti, da gruppi scomparsi, intermedî delle Tallofite, sarebbero derivate le Briofite e le Pteridofite, ma ciascuna di tali sottodivisioni delle Archegoniate si sarebbe poi evoluta indipendentemente.

Escludendo quelle fossili, esponiamo qui brevemente i caratteri distintivi delle classi e degli ordini delle Pteridofite:

A) Spermî con due ciglia.

Classe I: Lycopodiinae. - Foglie piccole rispetto al fusto e numerose. Sporangi uniloculari, solitarî, situati alla base o sopra la base delle foglie. Foglie sporangifere uguali alle sterili o poco diverse. Rami sporangiferi per lo più ben definiti.

Ordine 1°: Lycopodiales. - Spore di una sola forma. - Fam. unica: Lycopodiaceae.

Ordine 2°: Selaginellales. - Spore di due forme (macro- e microspore). Fam. unica: Selaginellaceae.

B) Spermî con molte ciglia.

I. Foglie piccole rispetto al fusto, spesso anzi molto ridotte.

Classe II: Psilotinae. - Fusto non diviso in internodî. Sporangi pluriloculari, situati alla base delle foglie. Foglie sporangifere ben differenziate dalle sterili. Rami recanti gli sporangi non bene definiti. Spore senza appendici elastiche. - Fam. unica: Psilotaceae.

Classe III: Equisetinae. - Fusto chiaramente diviso in internodî. Sporangi numerosi, situati sulle foglie. Foglie sporangifere bene differenziate dalle sterili. Rami o fusti recanti gli sporangi bene definiti. Spore con due appendici elastiche (elaterî). - Fam. unica: Equisetaceae.

II. Foglie grandi rispetto al fusto. Fusto di solito non diviso in internodî; mancano speciali rami sporangiferi.

Classe IV: Isoëtinae. - Sporangi solitarî, situati alla base delle foglie. Foglie sporangifere non differenziate dalle sterili. Spore di due forme (macro- e microspore). - Fam. unica: Isoëtaceae.

Classe V: Filicinae - Sporangi numerosi, situati sulle foglie. Foglie sporangifere uguali o diverse dalle sterili.

1) Spore di una sola forma.

*) Sporangi provenienti da un intero gruppo di cellule fogliari; parete dello sporangio maturo formata di più strati di cellule (Filicinae eusporangiatae).

Ordine 1°: Ophioglossales. - Protallo tuberiforme o cilindrico. Foglie divise in un segmento fertile e uno sterile; stipole basali nulle. - Fam. unica: Ophioglossaceae.

Ordine 2°: Marattiales. - Protallo laminare. Foglie portanti gli sporangi (riuniti in sori o sinangi) sulla pagina inferiore; due stipole alla base del picciolo. - Fam. unica: Marattiaceae.

**) Sporangi provenienti da una sola cellula epidermica della foglia; parete dello sporangio maturo formata di un solo strato di cellule (Filicinae leptosporangiatae).

Ordine 3°: Filicales. - Fam. undici: Osmundaceae, Schizaeaceae, Gleicheniaceae, Matoniaceae, Loxsomaceae, Hymenophyllaceae, Dicksoniaceae, Thyrsopteridaceae, Cyatheaceae, Polypodiaceae, Parkeriaceae.

2) Spore di due forme (macro- e microspore).

Ordine 4°: Hydropteridales. - Fam. tre: Marsiliaceae, Salviniaceae, Azollaceae.

Per le principali di queste classi, ordini o famiglie si vedano le rispettive voci.