Punto

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

punto


punto [Der. del lat. punctum "puntura, forellino", dal part. pass. punctus di pungere "pungere"] [LSF] (a) Ente geometrico che non ha estensione in nessuna delle dimensioni dello spazio e che pertanto è da considerarsi privo di dimensioni, in partic. di volume, e di forma; nelle scienze fisiche ci si serve di tale ente sia, come nella geometria in genere (p. geometrico), per individuare posizioni nello spazio (uni- o pluridimensionale), intersezioni di linee, ecc., sia (p. fisico) come schema di un corpo materiale nell'approssimazione di puntiformità per questo (→ puntiforme), per cui si parla di p. materiale (cioè in quanto è in esso pensabile concentrata una certa massa), p. carico (portatore di carica elettrica), ecc.; la particolare natura di ogni p. geometrico o fisico è precisata dalla qualificazione che accompagna il termine; per locuz. non ricordate nel seguito si rinvia appunto alla voce di qualificazione. (b) Estensiv. dal signif. precedente, p. caratteristico di un diagramma descrittivo di un fenomeno o delle condizioni del sistema, in corrispondenza al quale accade qualcosa di significativo: così, con signif. evidente, p. di frattura, di scorrimento, ecc. e, in partic. con riferimento a transizioni o a coesistenza di fasi termodinamiche, p. di fusione, di solidificazione, ecc., punto critico, p. triplo, ecc.: in queste ultime locuz. significa spesso la grandezza, o una delle grandezze, relative al fenomeno (per es., p. di fusione, può equivalere a temperatura di fusione, e così via). ◆ [ALG] [ANM] Segno grafico che: (a) posto in basso, invece della virgola, separa la parte intera da quella decimale di un numero, com'è nel linguaggio dei calcolatori elettronici e in questa Enciclopedia: p. fisso e p. mobile equivalgono quindi a virgola fissa e virgola mobile; talora (ma sempre più raram. nell'uso it.), un p. in alto divide la parte intera di un numero in gruppi di tre a partire dalla cifra dell'unità; (b) è simb. della moltiplicazione; (c) è simb. del prodotto scalare tra vettori (quando il segno ╳ è usato per il prodotto vettoriale); (d) apposto in alto sul simb. di una grandezza, ne indica la derivata ordinaria prima, assai spesso la derivata prima rispetto al tempo; se i punti sono due, orizzontalmente, si tratta della derivata seconda: x.=∂x/∂t, x=∂2x/∂t2. ◆ [GFS] (a) Generic., una posizione sulla superficie terrestre (come capita nella navigazione marittima e nella topografia) oppure anche nell'atmosfera terrestre o nello spazio (come capita nella navigazione aerea e spaziale) individuata dalle coordinate in un dato riferimento (per es., le due coordinate geografiche per un p. sulla superficie terrestre). (b) Nella geodesia e nella topografia, sinon. di vertice di una triangolazione o trilaterazione, in partic. p. stazione se ivi si fa stazione con uno strumento topografico, cioè se si effettua con questo una misurazione. (c) Nella navigazione marittima, il p. (propr. p. vero o p. nave) è individuato dall'incrocio delle coordinate geografiche di latitudine e di longitudine, ovvero dal rilevamento e dalla distanza di almeno un punto notevole e trigonometricamente definito (p. cospicuo), riportato sulla carta nautica (per es., fari, campanili, ecc.); la determinazione del p., diversa a seconda dei differenti sistemi di navigazione, è comunque riconducibile a una triangolazione, consistendo nell'intersezione di più linee di posizione, e può ottenersi con rilevamenti ottici di punti cospicui, con rilevamenti e cerchi di uguale distanza radar di punti cospicui radarabili (e in tal caso si ottiene il p. radar), con rilevamenti radioelettrici e radiogoniometrici di radiofari, con circoli e rette d'altezza di astri (per ottenere, nella navigazione astronomica, il p. osservato: → retta: R. d'altezza); in mancanza di riferimenti visivi o di radioaiuti si può ottenere una posizione stimata (p. stimato) individuata in base al percorso che si ritiene aver compiuto lungo la rotta prevista a partire dall'ultimo punto vero, tenendo conto della velocità indicata dal solcometro, del tempo trascorso, delle condizioni meteorologiche e delle correnti marine; è da ricordare che oggi si fa largo ricorso sia ai vari sistemi di radioaiuti alla navigazione, in partic. a metodi, quale quello basato sui satelliti GPS, che danno istantaneamente il punto. (d) Nella navigazione aerea, il termine ha signif. e usi analoghi per definire la posizione dell'aeromobile; tuttavia, per ottenere il p. aereo occorre aggiungere ai dati relativi al piano (per es., alle coordinate geografiche) l'indicazione della quota; in partic., p. astronomico, lo stesso che punto osservato; p. automatico, punto indicato istante per istante dal calcolatore di bordo in base ai dati forniti dalla piattaforma inerziale e dal sistema radioelettrico seguito: può essere espresso in gradi e primi di latitudine e di longitudine, ovvero in direzione (azimut) e distanza da un radiofaro. ◆ [ALG] [MCS] P. critico: → critico. ◆ [ALG] P. esclamativo: simb. (!) del fattoriale; due p. esclamativi (!!) sono il simb. del doppio fattoriale (→ fattoriale). ◆ [ALG] P. geometrico: insieme a retta e piano, uno degli enti fondamentali della geometria, la cui nozione intuitiva corrisponde all'idea di una posizione sulla retta, nel piano o nello spazio (si tratta cioè di una figura non scomponibile in parti e priva di dimensioni); nella geometria euclidea, la nozione, assunta come primitiva, è implicitamente definita dai postulati del piano (→ piano); nel piano cartesiano un punto è rappresentato da una coppia di numeri reali (analogamente, nello spazio cartesiano, da una terna), le sue coordinate in un riferimento, rispettiv., piano oppure spaziale. Il temine compare spesso in locuz. specifiche, per le quali si rimanda alle singole voci: p. angoloso, p. cuspidale, p. di accumulazione, p. doppio, p. improprio, ecc. ◆ [ALG] P. i-regolare: v. curve e superfici: II 76 e. ◆ [MCC] P. materiale: v. oltre: Meccanica del punto. ◆ [MCC] Meccanica del p.: la trattazione dei problemi della meccanica nel caso in cui i corpi possano essere considerati puntiformi (→ puntiforme), quindi identificati dalle coordinate geometriche relative alla posizione del p. rappresentativo e dalla loro massa, quello che si chiama p. materiale, a seconda dei casi libero o vincolato. Tale modello è una buona, e spesso ottima, approssimazione in moltissimi casi nella meccanica celeste (sono considerati p. materiali gli astri abbastanza lontani tra loro), nella balistica, ecc. In partic., per la cinematica del p., v. cinematica: I 590 b; per la dinamica del p., v. dinamica: II 176 d; per la dinamica impulsiva del p., v. dinamica impulsiva: II 192 b; per l'equilibrio relativo del p. materiale, v. meccanica relativa: III 721 b. ◆ [INF] Teorema del p. fisso: v. automi, teoria degli: I 333 a.

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