radicalismo Con riferimento alla storia parlamentare europea, tendenza ‘democratica’ del liberalismo europeo che nello schieramento parlamentare ha tenuto sempre la sinistra dei partiti liberali.
Il termine radical nacque in
L’intonazione democratica del r. inglese non è però valsa mai a tradirne l’originario carattere liberale: nella congiunta opposizione al conservatorismo e ai movimenti socialisti, esso ha serbato fede al credo individualistico. L’avvento del laburismo ha significato la scomparsa del r. tradizionale, i cui postulati teorici sono però ancora alla base delle vedute politico-sociali dei laburisti moderati.
2. Il Partito radicale francese
Nella
3. Il Partito radicale italiano
Il Partito radicale in
Nel dicembre 1955, per iniziativa dell’ala sinistra del PLI e del gruppo degli ‘Amici del Mondo’, fu costituito il nuovo Partito radicale dei liberali e democratici italiani (PRLDI). Dopo un deludente debutto elettorale alle politiche del 1958, si avvicinò al PSI e alla formula politica del centro-sinistra. I contrasti interni portarono nel 1962 alla crisi del PRLDI e alla riorganizzazione del partito attorno alla sua corrente di sinistra con il nuovo nome di Partito radicale (PR). Guidato da
A partire dal 1988 il PR si è trasformato in partito transnazionale, aprendo sedi in numerosi paesi, e non ha più partecipato, come tale, a consultazioni elettorali nazionali, nelle quali ha comunque presentato proprie liste: Lista Pannella (1992; 1996), Lista Bonino (2001), Rosa nel pugno (2006 in alleanza con i socialisti); nelle elezioni politiche del 2008 è stato alleato del Partito democratico, nelle cui liste sono confluiti i candidati radicali. Sul piano politico i radicali hanno continuato a promuovere iniziative referendarie.