RAFFAELE

Enciclopedia Italiana (1935)

RAFFAELE

Giuseppe Ricciotti

. È un nome personale ebraico, Rĕphā'el, dal significato etimologico "guarì-Dio", portato da Israeliti (cfr. I Cron., XXVI, 7); ma esso è specialmente noto come nome dell'angelo che accompagnò Tobia figlio nel suo viaggio, e poi guarì Sara dall'ossessione diabolica e Tobia padre dalla cecità (vedi tobia). A quest'ultimo compito dell'angelo si riporta il significato etimologico del nome (nei Settanta ‛Ραϕαήλ; la Volgata Raphaël), con il quale egli si fece conoscere quando, a missione finita, svelò il suo vero essere: a principio della missione, invece, si era presentato come Azaria (v. azaria, 5). L'angelo Raffaele è nominato nella Bibbia soltanto nel libro deuterocanonico di Tobia; ivi (XII, 15) egli dice di sé stesso di essere "uno dei sette che stiamo davanti al Signore". Di "sette angeli che stanno al cospetto di Dio" parla anche l'Apocalisse, VIII, 2; altrettanti ne conta lo zoroastrismo (v. amesha spenta; angelo).

La sua festa nella chiesa cattolica cade il 24 ottobre.