BARBIERA, Raffaello

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)

BARBIERA, Raffaello

Giovanni Gambarin

Nacque a Venezia il 2 febbr. 1851 da Giuseppe, benestante, e da Maria Palois, imparentata col poeta Luigi Carrer; appena terminati glì studi di legge, si impiegò nella, segreteria generale di quel municipio. Aspirando alla vita letteraria, esordì con apprezzate appendici sulla Gazzetta di Venezia e con articoli d'attualità nella Illustrazione italiana.Nel gennaio 1876 E. Torelli Violler - che allora dirigeva il quotidiano La Lombardia - lo chiamò a Milano a far parte della costituenda redazione del nuovo quotidiano, Il Corriere della sera,che stava fondando; vi rimase come redattore dal primo numero (5 marzo 1876) fino al 1882, e continuò poi per più anni la collaborazione letteraria. Nel 1881 la casa Treves lo chiamò come redattore della Illustrazione ìtaliana, cui già collaborava, e di cui fu anche a lungo redattore capo, e lo incaricò di dirigere l'Illustrazione popolare,presso la quale rimase fino al 1917. Fu anche collaboratore della Perseveranza,del Fanfulla di Roma, del Giornale di Sicilia,della Gazzetta del popolo di Torino - su cui scrisse articoli interventistici -, della Nuova Antologia.

Morì a Milano il 5 gennaio del 1934.

L'attività giornalistica e le doti di conversatore definiscono gli assunti e i limiti dell'opera del B., sia nella descrizione informativa, sia nella delineazione biografica e nella, esigenza documentaria.

Dedicò numerosi scritti ad artisti ed avvenimenti artistici (vedi un elenco in S. Lodovici, Storici teorici e critici delle arti figurative,1800-1940, Roma 1942, p. 41). Pure, benché il tono fosse vario - dai profili szntimentali dei Ricordo-album alle effettive doti evocatrici ed ai sommari tratteggi di scomparse personalità, come in Figure e figurine del secolo che muore -,invano si cercherebbe nel B. un vero interesse, erudito storico critico, per quell'arte che era sì oggetto di narrazione, ma sempre in vìa subordinata a prevalenti esigenze di rievocazione, biografiche e nostalgiche.

La parte forse maggiore dei suoi scritti (vedine un elenco, se pur non completo, in P. Gorgolini, Italica, I, Torino 1928, p. 112) fu dedicata alla storia del periodo risorgimentale: il B. aveva trascorso l'adolescenza nella Venezia ricaduta sotto il dominio austriaco, e assistito al travaglio della sua liberazione e dei primi anni dell'Italia unificata.

Si tratta per lo più di scritti brevi, spesso occasionali, intessuti di particolari curiosi, di notizie inedite attinte a confidenze di contemporanei e ad archivi pubblici e privati; sono anche rapide e commosse celebrazioni di figure patriottiche, con particolare attenzione agli ambienti a lui meglio noti e più cari: Milano e Venezia. L'indole stessa di questi scritti non postulava uno storico vero: la fondamentale tendenza apologetica, la scarsità d'indagine paziente e di metodo critico, la preferenza per l'aneddoto, per il documento spicciolo rendono il B. assai spesso superficiale, impreciso, parziale. Ma lo stile facile e vivace, una notevole felicità nel tratteggiare figure ed ambienti, nel lumeggiare l'aspetto più attraente del documento o della testìmonianza, rendono piacevole e interessante la lettura di questi scritti, che valsero indubbiamente a suscitare, anche fra i lettori meno provveduti, la curiosità per quel periodo storico e a favorirne la conoscenza. La loro diffusione fu facilitata anche dall'averli il B. a mano a mano raccolti in numerosi volumi: corretti, ampliati, rifusi, liberatì dal superfluo o da quanto li univa all'occasione che li aveva suggeritì; rielaborazione ripetuta anche più volte, non essendo raro il caso di ritrovarne, a distanza di anni, in più d'uno dei suoi volumi, i quali incontrarono il favore, se non degli storici, di un gran numero di lettori.

Una maggiore pretesa di storicità si riscontra nel fortunatissimo libro (molte edizioni e traduzioni) sul salotto della contessa Maffei e nei due volumi sulla principessa Belgioioso, nei quali, sebbene prevalga sempre il gusto aneddotico, si nota una più sostanziosa documentazione e uno studio più accurato dello ambiente. Del B. vanno pure ricordate una modesta produzione teatrale e le edizioni delle poesie del Nievo e del Porta, uno studìo su questo poeta e le antologie dei poeti dell'Ottocento, dei dialettali veneziani, ecc.

Tra gli scritti principali: Simpatie: studi letterari,Milano 1877; Mondo sereno: schizzi letterari e biografici,Cesena 1883; Artigiani e poeti: ricordi,Firenze 1887; Arte e amori: profili lombardi,Milano 1888; 1 racconti della sera,ibid. 1894; Il salotto della contessa Maffei e la società milanese, 1834-86,ibid. 1895 (molte ediz.); Figure e figurine del secolo che muore,ibid. 1899 (varie ediz.); Immortali e dimenticati,ibid. 1901; La principessa Belgioioso, i suoi amici e nemici, il suo tempo,ibid. 1902 (varie ediz.); Passioni del Risorgimento, nuove pagine sulla principessa Belgioioso e il suo tempo,ibid. 1903 (varie ediz.); Verso l'ideale: profili di letteratura e arte,ibid. 1905; Grandi e piccole memorie (Moo7igio),Firenze 1910; I Fratelli Bandiera: profilo,Genova 1912; Ricordi delle terre dolorose,Milano 1916; Voci e volti del passato (1800-1900),ibid. 1920; Carlo Porta e la sua Milano,ibid. 1921; Italiane gloriose: medaglioni,ibid. 1923; Nella città dell'amore: passioni illustri a Venezia, 1816-61,ibid. 1923; Silvio Pellico, ibid. 1926; Nello gloria e nell'ombra: immagini e memorie dell'Ottocento,ibid. 1927; Arride il sole: racconto dell'alta società straniera a Venezia nell'800, ibid. 1929; Volo di memorie veneziane (1797-1933), ibid. 1934.

Bibl.: R. Renier, recens. a R. B., Grandi e Piccole memorie,in Giorn. stor. letter. ital., LVIII (1911), pp. 247-248; A. Lancellotti, R. B.,in La nuova parola, VII (1907-1908), pp. 324-332; S. Lopez, Figure che scompaiono: R. B.,in Illustrazione italiana,LXI, 14 genn. 1934, p. 44; E. Allodoli, recens. a R. B., Volo di memorie..., in Nuova Antologia,I, nov. 1934, p. 155.

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