RAIMONDO da Penyafort o Peñafort, santo

Enciclopedia Italiana (1935)

RAIMONDO da Penyafort o Peñafort, santo

Enrico Besta

Nacque nel castello di Penyafort, presso Vilafranca del Panadès (Barcellona), verso il 1175, giacché le cronache dicono che era centenario alla sua morte, la quale avvenne in Barcellona il 6 gennaio 1275. Dopo avere insegnato in patria, verso il 1210 andò a Bologna, dove si licenziò in diritto e insegnò per qualche tempo. Tornato a Barcellona ebbe un canonicato; ma, commosso dalla predicazione del beato Reginaldo e poi da un incontro a Viterbo con S. Domenico, entrò nel 1222 fra i domenicani a Barcellona. Fu confessore di S. Pietro Nolasco e l'aiutò a fondare l'ordine dei mercedarî. La sua fama di canonista indusse Gregorio IX a nominarlo predicatore della crociata nel sud della Francia e quindi suo cappellano e penitenziere. Nel 1235 rientrò a Barcellona, e nel 1238 fu eletto maestro generale dei domenicani, e in tale qualità redasse nuovamente e riordinò le costituzioni. Nel 1240 si dimise per malferma salute. Il suo processo di canonizzazione, iniziato quattro anni dopo la sua morte, fu terminato nel 1601 sotto Clemente VIII. La sua festa cade il 23 gennaio.

La sua importanza nella storia del diritto è grandissima. Già a Bologna aveva scritto su argomenti di diritto. Gregorio IX gli affidò l'incarico di preparare una raccolta delle decretali pontificie che fondesse insieme le precedenti: R. vi lavorò dal 1230 al 1234, e compì la raccolta chiamata poi delle Decretali di Gregorio IX, che il papa il 5 settembre dello stesso anno inviava alle università di Parigi e di Bologna con la bolla Rex pacificus, imponendone lo studio esclusivo. A Barcellona scrisse, per l'insegnamento della morale, una Summa de poenitentia in tre libri, cui più tardi fu aggiunto come quarto libro una summula de matrimonio, la quale fu un semplice ammodernamento di quella di Tancredi; la Summa di R. rispose così bene al suo scopo, che tenne il campo per quasi tre secoli, e solo lungo il sec. XV cominciò a perdere terreno di fronte a opere più recenti.

Bibl.: S. Duran, R. de P., Barcellona 1889; Ribas, Estudios históricos y bibliográficos sobre s. R. de P., ivi 1891; P. Mortier, Histoire des maîtres généraux de l'ordre des Frères Pr., I, Parigi 1903, pp. 254-285; E. Vacas Galindo, San R. de P., Roma 1919; Mandonet, La carrière scolaire de s. R. de P., in Analecta s. ordinis fratrum praedic., 1919; A. Taetaert, La Summa de poenitentia de S. R. de P., in Ephemerides theol. lovanienses, V (1928), p. 49 segg.; id., Summa de matrimonio s. R. de P., in Jus Pontificium, IX (1929), p 54 segg.; E. Valstaberner, Diplomatari de s. R. de P., in Analecta sacra tarraconensia, V, p. 249 segg.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata