RAMAḌĀN

Enciclopedia Italiana (1935)

RAMAḌĀN

Carlo Alfonso Nallino

. In pronunzia persiana, turca e indostana ramaẓān; nome del nono mese (di trenta giorni) del calendario lunare musulmano (v. calendario, VIII, pp. 404 seg.). Con il rozzo calendario lunisolare degli Arabi preislamici cadeva nel periodo più caldo dell'estate, onde il nome, che significava torrido; ma, sostituito da Maometto il calendario lunare semplice, il mese va girando successivamente per tutte le stagioni. Nell'anno 2 dell'ègira (623-624 d. C.) Maometto (Corano, II, 181) stabilì ch'esso, come quello in cui era avvenuta la prima rivelazione coranica, fosse consacrato al digiuno obbligatorio, inteso nel senso di completa astensione da cibi, da bevande, da rapporti coniugali (e, dopo l'introduzione del tabacco, dal fumare) dall'aurora al tramonto di ciascuno dei suoi giorni. Le notti sono lasciate a pratiche pie e a tripudî. Per le feste celebrate alla fine del ramadān, v. bairām.

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