MENENDEZ PIDAL, Ramón

Enciclopedia Italiana (1934)

MENENDEZ PIDAL, Ramón


Filologo spagnolo, nato a La Coruña il 13 marzo 1869. Nel 1899 ottenne la cattedra di filologia romanza all'università di Madrid; nel 1907 fu chiamato a partecipare alla Junta de ampliación de estudios, organo importante per la cultura superiore e di cui divenne presidente nel 1924; fin dal I910 dirige il Centro de los estudios históricos, in cui ha creato la maggiore scuola filologica della Spagna e di cui dirige la Revista de filología española, da lui fondata nel 1914 e divenuta sotto la suȧ guida e la sua continua collaborazione uno strumento di prim'ordine per la filologia romanza e spagnola in particolar modo. È membro delle principali accademie scientifiche europee e americane; dal 1925 è direttore dell'Academia española, dove è entrato nel 1901; dal 1912 fa parte dell'Academia de historia.

Le ricerche del M. P. sui problemi più ardui e vitali del Medioevo spagnolo rivestono una singolare importanza per il rigore del metodo e per i risultati raggiunti. Le sue poderose indagini si risolvono sempre in salde e vigorose ricostruzioni d'interi periodi storici: La levenda de los Infantes de Lara (1896, il lavoro forse più fecondo di idee e di fatti; Historicidad de la leyenda de los Infantes de Lara, 1929-30); il Catalogo de las crónicas generales de España (1898; Primera crónica general, 1906); La leyenda del Abad Juan de Montemayor (1903); El cantar de mio Cid (1908-1911, voll. 3); L'epopée castillane à travers la littérature espagnole (1910; Realismo de la epopeya española, 1930); El romancero español (1910; El romancero: teorías é investigaciones, 1928); Poesía juglaresca y juglares (1924); La España del Cid (1930, voll. 2); fino alla Supervivencia del poema de Kudrum: orígenes de la balada (1933) rappresentano le sue opere storico-filologiche di maggiore respiro, attraverso le quali il M.P. ha illuminato la cultura spagnola medievale nei suoi molteplici aspetti (poetici, leggendarî, storiografici, e, come nella España del Cid, spirituali e persino psicologici), commisurando i suoi metodi e le sue conclusioni a quelli di Gaston Paris, Paul Meyer, Pio Rajna, alla cui grande generazione egli si ricollega direttamente. Tra i suoi lavori di carattere particolarmente linguistico è modello del genere, per la chiarezza e la sobrietà, il Mammal de gramática histórica española (1904; 5ª ed., 1929) e meritano un posto a parte come insigne monumento di dottrina e d'ingegno: Documentos lingüísticos de España (I, Reino de Castilla, 1919) e Orígenes del Español (1926; 2ª ed., 1929).

Bibl.: Homenaje a R. M. P., Madrid 1925, voll. 3.

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