Rampólla del Tindaro, Mariano

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Ecclesiastico (Polizzi 1843 - Roma 1913). Consigliere, poi incaricato d'affari della nunziatura di Madrid dal 1875 al 1877, vi ritornò come nunzio dal 1882 al 1887, nel marzo del quale anno Leone XIII lo creò cardinale; nel giugno successivo lo nominò suo segretario di stato. Seguendo le direttive del pontefice, R. nel 1891 ebbe contatti col gabinetto di Rudinì, poi interrotti dall'opposizione della massoneria; e si mantenne costantemente fedele al non expedit. Collaboratore intelligente del papa nella politica di ripresa dei rapporti con gli altri stati, interrotti negli ultimi anni di Pio IX, per riequilibrare la posizione della Santa Sede rispetto all'Italia (legata alla Triplice), R. normalizzò i rapporti con la Francia. Questo fatto, interpretato come un atteggiamento contrario alla Triplice, indusse l'imperatore Francesco Giuseppe a far porre dal cardinal Puzyna, arciv. di Cracovia, il veto all'elezione di R. al pontificato, nel conclave dell'agosto 1903. Lasciata la segreteria di Stato con l'elezione di Pio X, R. svolse poi il suo lavoro nelle congregazioni. Si dedicò anche a studî sacri (S. Melania Giuniore, 1905).

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