MEIOSTAGMICA, REAZIONE

Enciclopedia Italiana (1934)

MEIOSTAGMICA, REAZIONE (dal gr. μέιον "minore" e στάγμα "goccia")

Maurizio Ascoli

Secondo M. Ascoli, è la diminuzione della tensione superficiale che si verifica mettendo a contatto, in rapporti quantitativi adatti, un siero immune (cioè d'un malato di una determinata malattia, o di un animale immunizzato artificialmente contro la stessa) con un estratto dei germi rispettivi. Detta diminuzione s'estrinseca e può misurarsi dall'impicciolimento (e quindi aumento di numero) delle gocce d'un dato volume di liquido sgocciolante da una superficie di determinata circonferenza; l'apparecchio usato all'uopo è lo stalagmometro di I. Traube.

La reazione è stata usata a scopo diagnostico particolarmente nei tumori maligni (M. Ascoli e G. Izar), adoperando come antigeno un estratto degli stessi, oppure di pancreas (F. Micheli) in alcool metilico. La reazione non è strettamente specifica, e può riuscire positiva nella gravidanza e in forme morbose diverse dai tumori (polmonite, cirrosi epatica, gravidanza, ecc.); forme peraltro poco comunemente in causa nel dibattito diagnostico differenziale. Gli estratti ricordati offrono il grave inconveniente di alterarsi con estrema facilità; pertanto furono sostituiti (G. Izar) con determinati acidi grassi (linolico e ricinolico) che si prestano ugualmente per le prove pur offrendo anch'essi una stabilità limitata. Le variazioni della tensione superficiale non rappresentano che un indice dell'avvenuta reazione la quale può estrinsecarsi e apprezzarsi anche con altri metodi (deviazione del complemento, focculazione o reazione meiostagmica precipitante, determinazione del potere antiemolitico del siero di sangue, ecc.) La reazione meiostagmica nei tumori maligni è una reazione chimica e fisico-chimica che si svolge fra siero e speciali lipoidi degli organi; la sua essenza sta in ciò, che i sieri non neoplastici sono capaci di mascherare l'azione ipotensiva dei lipoidi in parola o di determinati acidi grassi, laddove questa proprietà appartiene in grado minore ai sieri neoplastici. Tale contegno di questi ultimi sta verosimilmente in rapporto con lo sviluppo del tumore, il cui esaltato ricambio lipoideo importa un aumento del contenuto del sangue in speciali lipoidi.

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