ARABO SA‛ŪDIANO, REGNO

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

ARABO SA‛ŪDIANO, REGNO

Anna Maria RATTI
Virginia Vacca

Alla fine del 1937 il Regno Arabo Sa‛ūdiano (al-mamlakah al-‛arabiyyah as-saūdiyyah, titolo assunto nel settembre 1932 dal regno del Ḥigiāz, Neǵd e dipendenze; v. XVIII, pp. 492-93), appare uno degli stati arabi più solidi e meglio ordinati; merito del severo regime wahhābita, della sagacia ed energia di Ibn Sa‛ūd e dell'interesse che ha l'Inghilterra a mantenere ottime relazioni con lo stato che detiene il centro religioso del mondo islamico e che rappresenta anche un freno per gli stati arabi vicini (‛Irāq, Transgiordania).

È del novembre 1925 l'accordo di Ḥaddah, che segnò il confine fra il regno del Ḥigiāz e Neǵd e la Transgiordania, assicurando la continuità territoriale fra i due mandati britannici del ‛Irāq e della Transgiordania. Nel 1927, col trattato di Gedda (rinnovato per sette anni nel 1936) l'Inghilterra riconobbe la completa indipendenza del Regno Arabo Sa‛ūdiano. J. Philby, già alto funzionario del Ministero delle colonie britannico, convertito all'islamismo e vivente da lunghi anni alla Mecca, pur senza posizione ufficiale, è consigliere influente di Ibn Sa‛ūd.

Gli ordinamenti interni del regno furono stabiliti, nell'agosto del 1926, dallo statuto o "legge fondamentale del regno del Ḥigiāz", che vi è definito "monarchico, costituzionale, musulmano, indipendente nei suoi affari interni ed esteri". Nessuna traccia di istituzioni elettive: il consiglio consultivo della Mecca, i consigli dei distretti, dei villaggi, delle tribù, sono composti di membri nominati; "tutta l'amministrazione è in mano di S. M. il Re, vincolato dalle norme della sceria" (art. 5).

Benché il Ḥigiāz del 1919 fosse fra gli stati fondatori della Società delle nazioni, non vi fu mai ammesso, in seguito al rifiuto del re Ḥusein a firmare il trattato di Versailles; anche Ibn Sa‛ūd non ha mai voluto entrarvi, comprendendo che il suo prestigio di padrone delle città sante avrebbe sofferto dell'impossibilità di svolgere una politica propria a Ginevra. Ciò permise al Regno Arabo Sa‛ūdiano di proclamarsi neutrale nel conflitto italo-abissino, rifiutando di aderire alle sanzioni.

Le relazioni del regno con i principali stati d'Europa sono buone e definite da numerosi trattati (con l'Italia, di amicizia e di commercio, nel 1932). Con lo Yemen, dopo la guerra vittoriosa del 1934 per il possesso del Naǵrān e della costa del ‛Asīr, le relazioni tornarono ottime grazie a un generoso trattato di pace. Con l'Egitto, che contribuisce notevolmente ai progressi del paese, fu concluso un trattato nel 1936; al ‛Irāq e allo Yemen il Regno Arabo Sa‛ūdiano è legato dal famoso trattato di alleanza araba (1936) cui potranno aderire altri stati e sul quale si spera di fondare una vasta unione panaraba.

La posizione del Regno Arabo Sa‛ūdiano è uscita rafforzata anche dal recente accordo italo-inglese del 16 aprile 1938: nell'accordo n. 3, Italia e Inghilterra hanno infatti dichiarato che non concluderanno accordi o intraprenderanno azioni che possano in qualsiasi modo compromettere l'indipendenza e l'integrità dell'Arabia Sa‛ūdiana e dello Yemen; che non cercheranno di ottenere una posizione privilegiata di carattere politico in qualsiasi territorio attualmente appartenente a uno dei due stati suddetti; e hanno riconosciuto essere nel loro comune interesse che nessun'altra potenza acquisti sovranità o qualsiasi posizione privilegiata di carattere politico in qualsiasi territorio attualmente appartenente all'Arabia Sa‛ūdiana e allo Yemen (articoli 1-3). E sono inoltre convenute in altre stipulazioni (articoli 5-6), pure volte a garantire l'indipendenza e l'integrità del Regno Arabo Sa‛ūdiano e dello Yemen.

In lento ma costante progresso quanto a istruzione, igiene, tecnica; amico dei paesi arabi che hanno visto temperarsi la sua intransigenza religiosa e migliorare enormemente la sicurezza e la comodità del pellegrinaggio, il Regno Arabo Sa‛ūdiano deve lottare, per la prosperità interna, contro l'aridità del suo suolo (non privo tuttavia di giacimenti minerarî - oro, petrolio - sfruttati da società americane). Il pellegrinaggio, in seguito alla crisi economica mondiale, è gravemente declinato; dal 1936 si notava una ripresa.

Finanze. - La sovrana oro inglese è la base monetaria. Il riyal (del peso di gr. 24,055 di argento e 830 di fino: 10 r. = 1 ???116???. oro) introdotto il 22 gennaio 1928 al posto della moneta turca mejidie e successivamente svalutatosi ha cominciato dal 1936 ad essere a sua volta sostituito da un nuovo riyal di gr. 11.664 a 916 di fino analogo alla rupia indiana (20 riyals = 1 ???116???. oro). Filiali della Netherlands T1ading Society di Amsterdam e della Gellatly Hankey e Co. Ltd del sudan esercitano il credito a Gedda.

Bibl.: v. ibn saūd, e inoltre: A. J. Toynbee, Survey of International Affairs, Londra 1925 segg.; J. Broucke, L'Empire Arabe d'Ibn Séoud, Bruxelles 1929; la rivista Oriente moderno, Roma 1921 segg.; il giornale ufficioso della Mecca, Umm al-Qurà, i grandi quotidiani egiziani.

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